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Benevento| La fuga della “ministra”. La versione della Cgil

Benevento| La fuga della “ministra”. La versione della Cgil

22 Ottobre 2017 | by Enzo Colarusso
Benevento| La fuga della “ministra”. La versione della Cgil
Attualità
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Il gran bailamme che si è scatenato attorno alla fuga del ministro nel bel mezzo del convegno organizzato dalla FLC  Cgil di Benevento. Un fatto inopinato che è stato censurato come si conviene e che non pare avere precedenti ma che ha suscitato un vasto clamore specialmente sui socials con tesi a favore dell’atteggiamento del ministro da parte di chi ha ritenuto insufficiente e male organizzato il convegno del Sant’Agostino. In sostanza si è criticato il parterre tutto piddino che ha accolto un ministro piddino e per giunta anche fortemente ancorato alla Cgil…Nel calderone anche la presenza dei contestatori, in tutto una cinquantina di ragazzi che senza alcun accenno di violenza hanno contestato il ministro e ai quali lo stesso ministro ha concesso il dialogo per poi decidere che mancavano i presupposti di sicurezza e quindi andare via. Cronaca di un pomeriggio italiano, se fosse stato sabato avremmo parafrasato Caputo, cronaca di una mancanza di stile che, forse, Valeria Fedeli non replicherà nelle altre piazze in cui si recherà e nelle quali l’accoglienza potrebbe essere davvero ben più robusta da parte di chi la contesterà. Nel frattempo la Cgil, attraverso la FLC dice la sua su quanto è accaduto. “È ingeneroso per chi non ha partecipato all’iniziativa, lanciare giudizi e strali verso chi si è sporcato le mani per organizzare una cosa difficilissima per una provincia e una Cgil piccola come quella di Benevento”, esordisce Vincenzo Delli Veneri ex segretario generale provinciale della Flc Cgil. ” Nessuno ha mancato di garbo o di rispetto verso la Ministra durante la sua, pur breve, permanenza a Benevento. La Fedeli sapeva da marzo quali sarebbero stati i convenuti, argomento del convegno e relazioni. Per confutare la tesi dell’autoreferenzialità, continua Delli Veneri, provo a far presente che non avevamo inviato alcun comunicato stampa, come in genere si fa, proprio perché non ci interessava apparire, ma ci interessava proporre agli invitati le questioni della “conoscenza” nel Sannio, corredate da una serie di proposte di soluzioni a cui potevano rispondere solo quelle figure individuate, perché è col Presidente della Provincia che si definisce la rete scolastica provinciale che viene poi approvata dalla regione Campania, col Rettore con cui confrontarsi per parlare dello stato dell’Ateneo del Sannio e del suo auspicato rilancio, con l’Assessore regionale con cui parlare di diritto allo studio e ancora di rete scolastica. Ed è col Ministro con cui parlare di cambiamento delle politiche sull’istruzione per riequilibrare risorse, competenze ed opportunità a favore del nostro territorio.

Delli Veneri si difende poi dall’accusa di avere impedito le interviste di prassi della stampa sostenendo di avere agito per via del contingentamento dei tempi dettati dall’Ufficio cerimoniale della Ministra. Di prassi si concede il tempo alla stampa di fare il proprio mestiere ma Delli Veneri rivela anche un altro particolare e che cioè il ministro non sapesse addirittura di cosa si sarebbe discusso nel corso dell’incontro e che sarebbe dovuta ripartire per Roma non oltre le 18. Chi scrive ha chiesto direttamente alla Fedeli ragguagli sui tempi ricevendo la rassicurazione che avrebbe atteso per intero lo snodarsi degli interventi secondo scaletta. E il mistero si fa sempre più fitto. Delli Veneri prosegue. Accolta con gran cordialità, cordialità corrisposta, la Fedeli si è un po’ rabbuiata quando ha sentito le puntuali segnalazioni di difficoltà e di allarme per le problematiche del Sannio contenute nella relazione del segretario FLC Enrico Macrì ma nulla faceva presagire ciò che sarebbe successo di li a pochi minuti. Nel frattempo, preoccupata per il vociare esterno alla sala e sollecitata dai Dirigenti della polizia, che sorvegliavano la manifestazione degli studenti, la segretaria della Cgil aveva incontrato gli studenti che protestavano che le avevano chiesto di intervenire per rappresentare la loro posizione sull’alternanza scuola lavoro. Mentre interveniva il Presidente della Provincia, la segretaria Galdiero si è avvicinata alla Ministra chiedendole in un orecchio, se fosse stato possibile un intervento di un rappresentante degli studenti medi. La Ministra non ha gradito la richiesta ma di sua volontà si è alzata e si è precipitata verso l’uscita dell’auditorium dicendo che preferiva incontrare gli studenti. Quando è rientrata dopo un quarto d’ora ha accennato un saluto con la mano ed ha imboccato l’uscita verso il luogo in cui era l’auto che l’attendeva, per poi scomparire in direzione Roma”. Delli Veneri ne ha pure con coloro che ritengono la Cgil ormai lontana dalle esigenze dei lavoratori e contesta chi ritiene che solo l’antagonismo conti. “Mi spiegassero questi dotti “vidicoiolaveritàvera” in ragione di quale ragionamento dovrebbero contare trenta studenti su una popolazione di 7.624 studenti delle scuole superiori di Benevento città, sono 14.553 in tutta la provincia e 300 persone, tutte provenienti dal mondo della conoscenza su 6.324 lavoratori della provincia non rappresenterebbero nessuno? Questi pontificatori sono quelli che all’occorrenza sono i primi a chiedere consulenze ai “volontari” della FLC appena hanno un piccolo problema a scuola”. Delli Veneri lancia la provocazione finale non senza qualche margine di ragionevolezza. “È stata solo l’alibi per abbandonare la poltrona scomoda in cui l’avevamo fatta sedere, scomoda per i problemi che le avevamo posto e a cui avevamo suggerito anche soluzioni che lei non ha voluto assumere fuggendo”.

 

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