“L’ annuncio dell’arrivo in città del ministro Valeria Fedeli previsto per il giorno venerdì 20 ottobre non è stato ben apprezzato dai tanti studenti e dalle tante studentesse che meno di una settimana fa hanno invaso le strade di Benevento, così come è accaduto in altre 70 città della penisola, proprio per contestare l’operato del governo Renzi (ora Gentiloni) in materia di pubblica istruzione”. Così in una nota i membri del Collettivo autonomo studentesco e del Coordinamento Kaos Napoli.
“La ‘Buona Scuola’, ossia il progetto di dequalificazione e distruzione dell’istituzione scolastica avviato dalla ministra Giannini e portato a compimento dall’attuale ministra Fedeli – scrivono i ragazzi -, è stato da sempre oggetto di durissime critiche soprattutto da parte di coloro che vivono sulla propria pelle le conseguenze di queste trasformazioni. Parallelamente alla messa in opera della Legge 107, è stato registrato un incremento, specie al Sud, della dispersione scolastica dovuta soprattutto all’impossibilità delle famiglie di sostenere gli ingenti e sempre più onerosi costi del materiale didattico, costi che, quindi, trasformano il diritto all’istruzione in un privilegio per pochi.
L’emblema del volontario disfacimento della scuola raggiunge l’acme nel progetto alternanza scuola-lavoro – spiegano gli studenti -, ossia dell’ingresso obbligato di centinaia di studenti nel mondo del lavoro o,per meglio dire, dello sfruttamento. Gli studenti vanno a lavorare gratis nelle aziende dove spesso rischiano la vita (si contano diversi casi in cui gli studenti hanno subito incidenti di lavoro), vengono affidati alle agenzie di caporalato legalizzato (Agenzie Interinali) che a loro volta smistano le giovani menti nei luoghi di lavoro. A distanza di tre anni possiamo affermare con certezza che la maggior parte delle attività non sono solo inutili e non inerenti all’indirizzo di studio, ma sono anche intellettualmente mortificanti. La gestione degli Istituti viene articolata come in un’azienda: i dirigenti diventano Manager e sceriffi in nome dell’autonomia scolastica che null’altro è che l’esimersi dalle responsabilità da parte del governo avviando così una sorta di inquietante “selezione naturale” in scuole di serie A e scuole di serie B.
L’obbligatorietà dell’Asl e l’inserimento di questa come materia d’esame e le Invalsi come requisito di ammissione – si legge nella nota – sono la manifesta volontà di cancellare il sapere dalle priorità della scuola stessa. Il sapere nozionistico e mirato alla mera valutazione sta annullando quella che dovrebbe essere la naturale funzione della Scuola: essa di fatto dovrebbe stimolare le capacità di ogni singolo studente, dovrebbe fornire gli strumenti per far emergere la moltitudine di soggettività che attraversano le nostre aule, dovrebbe preparare i cittadini del domani ad essere soggettività pensanti e critiche, invece ci vogliono e provano a trasformaci in automi abituati alla precarietà dell’esistenza. E i docenti? Esecutori dequalificati rilegati a compiti che non gli competono come quello del Tutor, migliaia di docenti immessi nelle scuole che mai avranno una cattedra, valutati da chi sta distruggendo una delle professioni più importanti della nostra società.
Non è possibile tollerare questo affronto – concludono gli studenti -, la Fedeli e i suo accoliti dovranno rispondere dei loro crimini: potranno creare tutte le zone rosse che vogliono, possono blindare il centro della città, ma non possono fuggire a lungo dalle loro responsabilità. Ci riprenderemo tutto, riconquisteremo il futuro strappando il presente dai signori della pubblica (d)istruzione. Per questi e per tutti gli altri motivi che da anni ci spingono a lottare ci vediamo a piazza Federico Torre alle ore 15:00, uniti come sempre, convinti di rappresentare l’unica parte sana di questa società, siamo la generazione che non si arrende, che non si piega e che non scende a compromessi. Vogliamo tutto e ce lo riprenderemo”.