“Con la scomparsa dell’attenzione mediatica sul caso “Vessichelli” è scomparso anche il Sindaco Mastella che oggi ha ritenuto opportuno disertare il tavolo del comitato di ordine e sicurezza da lui stesso richiesto sul tema abitativo per una visita a Milano di certo più importante di quattro straccioni senza casa. Il Movimento di Lotta per la Casa era presente, come del resto dal 2013, per chiedere ancora una volta l’applicazione della legge regionale 18 del 1997 e per sottolineare la necessità di controlli sul patrimonio abitativo pubblico e scovare così i tanti raccomandati che hanno ancora una casa popolare pur non avendone i requisiti.
Eravamo presenti e come tutti i presenti possiamo affermare che il sindaco Mastella era assente sebbene Peppino De Lorenzo sostenga il contrario parlando di una riunione sul tema abitativo forse svoltasi nel suo subconscio…
L’occupazione di casa Vessichelli ha acceso i riflettori su una vicenda che denunciamo da tempo e che appare un po’ come la scoperta dell’acqua calda ovvero l’esistenza di un “sistema” poco chiaro di occupazioni ad orologeria che vengono tollerate inspiegabilmente dalle istituzioni.
Si può parlare dunque di abusivismo come se il problema fosse circoscritto alla sola microcriminalità locale oppure come se la causa del problema fossero le persone che senza alcuna alternativa decidono di occupare una casa non avendo più alcuna fiducia nel sistema pubblico di assegnazione delle stesse?
Siamo veramente convinti che il problema si risolva con la repressione tout court nei confronti degli anelli più deboli della catena ovvero le vittime ultime di un sistema corrotto di gestione del patrimonio abitativo su cui ancora inspiegabilmente la Procura non decide di fare chiarezza?
Noi crediamo che il problema e il fenomeno dell’abusivismo si combatta ripulendo alla radice il sistema corrotto di gestione clientelare del patrimonio abitativo ed inoltre si combatta in maniera efficace con:
1) La costruzione di nuove abitazioni se magari il Sindaco e la sua Giunta velocizzassero le pratiche per la costruzione dei nuovi 52 alloggi anziché litigare con lo Iacp per mere questioni di strumentalità politica.
2) Controlli serrati sul patrimonio abitativo pubblico (anagrafe delle utenze) per verificare quali nuclei familiari hanno perduto i requisiti per avere una casa popolare;
3) Applicazione della legge regionale 18 del 1997 che affida i pieni poteri al Sindaco nella dichiarazione della decadenza del diritto ad un alloggio popolare nei confronti di coloro i quali non detengono più i requisiti necessari
4) L’assegnazione degli alloggi liberati tramite graduatoria pubblica aggiornata con un nuovo bando generale indetto sempre dal Comune di Benevento.
Dal 2013 chiediamo 4 semplici azioni per combattere il fenomeno del CLIENTELISMO in materia di assegnazione di case popolari e di tutela dei privilegiati che hanno perduto i diritti semmai li abbiano mai avuti e l’applicazione della legge regionale, che però gli esimi difensori della legalità seduti da anni nel comitato di ordine e sicurezza ancora non riescono evidentemente a leggere.
Dal 2013 si sono avvicendati Prefetti, Questori, Sindaci, Assessori, Dirigenti ma il comportamento delle istituzioni resta sempre lo stesso ovvero quello di reprimere i poveri cristi e di chiudere gli occhi e di non procedere nei confronti dei raccomandati e dei privilegiati.
Tale reticenza nel rimuovere i privilegi, le clientele e le rendite che dura da ormai 4 anni fa pertanto e a ragione pensare che esista un’inquietante connivenza sulla quale andrebbe fatta chiarezza una volta per tutte.