Il Tar della Campania ha rigettato l’istanza cautelare con la quale i genitori chiedevano la sospensione del servizio mensa a Benevento. Il tribunale amministrativo della Campania ha però eccepito “la non attualità di un pericolo di danni gravi e irreparabili ” perché “non risulta attivato né risulta in programma l’avvio del detto servizio di mensa, alla luce della sopravvenuta sospensione della relativa procedura di gara per cui non si ravvisa l’attualità della lesione paventata”. In pratica il Tar ha rimandato tutto all’udienza pubblica del 7 marzo del 2018 ma nel frattempo la motivazione del rigetto non ha riguardato la fondatezza in diritto del ricorso, bensì le conseguenze derivanti dagli atti impugnati. Secondo gli avvocati Vecchione e Pepicelli “se il servizio pubblico dovesse entrare in funzione prima della data di udienza del marzo 2018, i ricorrenti potranno riproporre l’istanza cautelare qualora fossero loro opposti il regolamento comunale o altri provvedimenti inibitori; in questo caso il periculum sarebbe certamente attuale. E tuttavia, sempre secondo i legali rappresentanti dei genitori, il passaggio cruciale della decisione del Tar sta nel fatto che “la decisione circa l’avvio delle attività scolastiche a tempo pieno non rientra nell’ambito del thema decidendum, risultando tale scelta rimessa, invece, solo alla futura decisione dell’amministrazione competente” segnando in questo modo una netta linea di demarcazione tra le competenze istituzionali del Comune e quelle della Scuola. La decisione di attivare il tempo pieno consentendo la consumazione di pasti domestici, unica e sola alternativa al digiuno, nel rispetto delle scelte delle famiglie ed in osservanza dei piani triennali dell’offerta formativa delle scuole, è una scelta che i dirigenti scolastici di Benevento hanno già operato con apposite note congiunte. Tale situazione perdurerà fino a quando non entrerà in funzione il servizio di ristorazione comunale e, con esso diverrà efficace il regolamento comunale.