E’ in corso a Vicenza l’Assemblea dei presidenti delle Province. Al centro del dibattito la revisione della legge 56 del 2014 e di altre norme collegate che, nella riforma dell’ordinamento delle autonomie locali, ha fortemente ridotto le competenze delle Province, bloccata la loro capacità di autorganizzazione, imposto il blocco delle assunzioni (anche del turn-over), ridimensionato il 50% dei loro organici, ed impedito di fatto di investire sul proprio territorio (nella misura del -60% rispetto agli anni precedenti, avendo lo Stato in tre anni provveduto ad un prelievo forzoso da 2 miliardi di Euro dai loro Bilanci per far fronte al deficit pubblico).
Contro questi provvedimenti, l’Assemblea dei presidenti ha chiesto misure concrete così sintetizzabili: riserva agli Istituti della Secondaria Superiore del 30% delle risorse finanziarie complessivamente disponibili per l’edilizia scolastica pari ad 1,7 miliardi di Euro; fine o sospensione dei tagli ai Bilanci delle Province; ripristino delle capacità di investimento sul territorio e della possibilità di effettuare assunzioni.
Ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha auspicato che si recuperino le capacità di investimento per la viabilità, le Scuole e per la sicurezza. L’intervento della massima carica dello Stato viene considerata di buon auspicio per una inversione di tendenza rispetto a tre anni di politiche restrittive che hanno causato pesanti criticità sul territorio a partire dall’esercizio del sacrosanto diritto alla mobilità sui 130.000 chilometri di strade provinciali in tutto il Paese (1.300 nel Sannio).