Parlare di suicidi è sempre difficile, l’argomento sembra contenere una sorta di tabù ascritto a quell’atto di autolesionismo che annienta la dignità, lo status di una persona, la vita. Eppure la cronaca ci costringe a trattare il fenomeno che sembra dilagare soprattutto nell’ultimo periodo. La Campania, nonostante il susseguirsi delle notizie di cronaca nera, sembra non essere in cima alla classifica, che invece interessa il nord Italia. Nella provincia di Benevento sono stati 6 i casi di suicidio nell’ultimo periodo, concentrandosi soprattutto nei comuni delle aree più interne. In provincia di Avellino è l’Alta Irpinia a contare più casi di autolesionismo. Le cause sono diverse,è quindi complesso individuare una causa scatenate, dinamiche sociali, età, ambiente, patologie e prima tra tutte la solitudine, concorrono nella terribile discesa verso quel tunnel oscuro che porta verso l’alienazione e quindi la scelta della morte anziché della vita. “La solitudine, l’isolamento, sono fattori importanti che possono influenzare in maniera patologica la sfera interiore, è per questo che bisogna creare di nuovo quel tessuto sociale di un tempo, che assicurava condivisione e comprensione tra la famiglia, i giovani , gli anziani. Continuare a sognare,avere la mente occupata dalle passioni, dagli interessi, è un piccolo ma grande passo per rimanere presenti a se stessi e non ammalarsi” Così la Dottoressa Luciana Ciannella, NeuroPsichiatra, Consigliere dell’Ordine dei Medici e Chirurghi di Benevento e responsabile della Commissione sulla Medicina di genere. “Purtroppo non esiste un target del potenziale suicida, questo non ci permette di intervenire preventivamente, il fenomeno è soggetto a diverse variabili, che vanno analizzate caso per caso. Ciò che invece la società dovrebbe fare è creare aggregazione, perché l’isolamento è davvero deleterio per la mente umana”.