In Campania, secondo l’ultimo report ministeriale, i medici obiettori di coscienza sono l’81.1 per cento del totale. Su 85 strutture con reparto di ostetricia e ginecologia, solo 23 effettuano anche l’interruzione volontaria di gravidanza. Non è un caso che la metà delle donne che ha deciso di abortire in Campania ha preferito rivolgersi a un servizio ostetrico ginecologico, il 28.2 per cento a un consultorio e il 20.2 per cento al medico di famiglia.
Amareggiata la ginecologa Carla Ciccone. Sarebbe potuta andare in pensione già da 2 anni, ma non l’ha fatto perché non ci sarebbe stato nessuno a sostituirla ed a garantire alle donne il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza dopo i 90 giorni, come previsto dalla legge 194. “E’ davvero paradossale che sia necessario ancora lottare per diritti previsti da una legge che ha quasi 40 anni”.