In memoria di Raffaele Delcogliano e Aldo Iermano massacrati dalla mano brigatista e da quella camorrista quel tragico 27 aprile del 1982. A freddare i due un commando di terroristi ma i mandanti vanno ricercati in quegli stessi ambienti politico-affaristici che dominavano la scena politica napoletana in connubio con la criminalità organizzata assai attiva in quel periodo del post-terremoto. Delcogliano pagò il suo impegno di moralizzazione, la sua dedizione a bonificare le liste di disoccupazione dalla mano camorrista, un tentativo temerario e disperato destinato ad infrangersi contro interessi ben determinati non estranei ad ambienti del suo stesso partito di appartenenza. Nei suoi confronti e di quelli del suo autista amico Iwermano il dovere della memoria, esercizio assai poco diffuso in questo nostro Paese. Felicita Delcogliano, assessore a Benevento e sorella di Raffaele intervenuta alla Sala Rossa dell’Università del Sannio traccia i tre punti chiave che chiusero il cerchio delle collusioni che insanguinarono Napoli in quegli anni.
In mattinata a Napoli l’inaugurazione della Biblioteca del Consiglio regionale dedicata alla memoria dell’onorevole Raffaele Delcogliano. Le parole di Rosetta D’Amelio presidente del Consiglio regionale della Campania.