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Test per il tumore ai polmoni: la ricerca parla irpino

Test per il tumore ai polmoni: la ricerca parla irpino

25 Settembre 2017 | by Marco Grasso
Test per il tumore ai polmoni: la ricerca parla irpino
Attualità
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“Fare ricerca è sempre più faticoso. Mancano fondi e persone, tocca fare davvero miracoli per portare a casa qualche risultato. Lavoro ormai da trent’anni in questo settore e non posso non constatare che la fase attuale è una delle più complesse che io ricordi.”. E un miracolo, l’ultimo, almeno in ordine cronologico, si chiama biomarcatore del tumore al polmone.

Rita Patrizia Aquino

L’irpina Rita Patrizia Aquino, Ordinario di Tecnologie Farmaceutiche e Direttore del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Fisciano, fa parte del team di ricercatori che ha inventato un test del sangue che permette di individuare il tumore al polmone misurando il livello di una proteina presente nel sangue dei pazienti malati in una quantità quasi cinque volte superiore rispetto a un soggetto sano.

Una scoperta che si traduce in un esame diagnostico che, per la sua semplicità, potrà essere prescritto non soltanto dal medico specialista, ma anche dal medico di medicina generale. Lo studio ha coinvolto 120 soggetti e ha prodotto risultati decisamente positivi. Il test ha infatti un’attendibilità del 95 per cento.

La novità, realizzata da ImmunePharma, “spin-off” accademico dell’Università di Salerno, è stata presentata di recente al congresso della European Respiratory Society a Milano. Presto sarà illustrata anche in Tv: lo staff di ricercatori dovrebbe essere infatti ospite di Fabio Fazio nella nota trasmissione Rai “Che tempo che fa”.

Con Aquino lavorano in stretta sinergia al progetto anche Rosalinda Sorrentino, Ricercatrice e CEO di ImmunePharma, Aldo Pinto, Ordinario di Farmacologia e Michela Terlizzi, assegnista di ricerca. Lo spinf-off universitario, costituito per la maggior parte da giovani ricercatrici del settore farmacologico e farmaceutico, opera con il supporto anche di Antonello Saccomanno, Chief Financial Officer. “Nella ricerca – osserva Aquino – operano tanti ragazzi, il più delle volte reclutati con contratti a termine. Il nostro Dipartimento è un’eccellenza, ma il contesto generale è decisamente in sofferenza. Per dieci anni c’è stato un blocco delle assunzioni che ha inciso pesantemente sull’attività di ricerca. Ora, anche se solo parzialmente e molto lentamente, si sta sostituendo chi va in pensione, ma è chiaro che il problema resta. Così come quello finanziario: la ricerca resta un settore penalizzato dalle politiche governative che continuano a destinare poche risorse ad un settore strategico per la crescita e lo sviluppo, anche sociale, del nostro Paese”.

Anche l’ultima invenzione, rivoluzionaria per la sua efficacia sul fronte della prevenzione, ha bisogno di risorse e garanzie precise. “Fino ad oggi – precisa Aquino – sono state portate a termine 120 sperimentazioni, ma è chiaro che le attività dovrebbero continuare su campioni ancora più significativi. Avremmo bisogno di fondi che, al momento, non sono stati ancora stanziati, con il rischio di rallentare un processo che, per la sua importanza, andrebbe invece sostenuto e spinto al massimo”.

Anche per il lancio definitivo sul mercato è una questione di risorse: l’obiettivo è arrivare al traguardo entro la fine del 2018. “Speriamo di farcela, sarebbe davvero importante per arginare uno dei tumori più diffusi, soprattutto al Sud, dove si fa ancora poca prevenzione”.

Il cancro al polmone ha infatti prognosi infausta (metà degli ammalati muoiono entro un anno dalla diagnosi) anche perché, attualmente, per la maggior parte dei pazienti la diagnosi avviene in uno stadio avanzato della malattia. Mentre si stima che oltre l’80% dei casi di cancro al polmone potrebbe essere curato se si riuscisse ad intervenire in uno stadio iniziale. Le aspettative per i prossimi dieci anni prevedono un aumento rilevante (circa 70 per cento) dell’incidenza di tumori,  tra i quali uno dei più comuni e devastanti è proprio il cancro al polmone, la maggiore causa di morte per neoplasia a livello globale, con circa 410.220 nuovi casi di cancro al polmone in Europa, di cui 41.300 in Italia.

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