La provincia di Benevento ,il territorio dell’Alto Sannio in particolare sono legati a doppio filo allo stato di salute della Diga di Campolattaro, gestita dall’ASEA, che sta provvedendo al completamento dell’invaso,supervisionando sistematicamente le acque e l’intero habitat.
Attualmente la diga è in fase di collaudo, il suo riempimento sta avvenendo in maniera graduale e i tecnici stanno procedendo a rigidi controlli e alla redazione di progetti per l’utilizzo delle acque invasate.
Tra le opere legate al funzionamento della diga, vi è anche un impianto di mini-idroelettrico che ha una potenza di circa 400kW con utilizzazione della portata corrispondente al Deflusso Minimo Vitale da restituire all’alveo del Tammaro a valle della diga.
L’ASEA tra i suoi progetti prevede la valorizzazione dell’intero complesso di Campolattaro, anche dal punto di vista paesaggistico, che ha risvolti anche sulla promozione turistica del territorio.
La Diga tra il bene e il male, prima l’alluvione del 2015, che la vede demonizzata per aver avuto un ruolo drammatico nel nubifragio che ha colpito il Sannio, niente di più falso. Poi la siccità di questa estate, in cui la Diga di Campolattaro ha avuto un ruolo determinante per salute del Fiume Tammaro.
Ad entrare nei dettagli tecnici è stato lo stesso Presidente dell’ASEA Carlo Petriella, che ha sottolineato ai microfoni di Lab Tv, l’importanza e le potenzialità per il territorio, strettamente legato al benessere dell’ecosistema dell’invaso. “Con ASEA stiamo facendo passi importanti in funzione della potabilità e dell’energia, che un invaso di questa portata può offrire”. Ha affermato Petriella.
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