Quando piove e tuona Benevento ritorna nel panico, quello del 15 ottobre 2015 quando la furia dell’acqua ha allagato alcuni quartieri del capoluogo. Un nastro che si riavvolge quello del maltempo, ogni volta è sempre un colpo al cuore. Lampi e fulmini nella notte tra domenica e lunedi, hanno fatto ripiombare i beneventani nella paura, quella stessa paura che gli abitanti di Contrada Pantano e Ponticelli non dimenticheranno tanto facilmente, in special modo quando vengono emanati i bollettini della Protezione Civile regionale. Alle 3 e 30 di questa notte un nuovo acquazzone si è abbattuto sul Sannio, svegliando i cittadini con una unica speranza: “speriamo non accade nulla”. Ma l’apprensione e l’ansia non svaniscono, in special modo per chi l’ha vissuta sulla sua pelle, quel fango nelle abitazioni, quelle pale per spalare i detriti e interi bustoni di quello che resta di una casa alluvionata. Sono tanti ancora i quesiti a cui nessuno risponde, di quello che si poteva fare, di quello che si è fatto e potuto fare, e di quello che non si è fatto proprio. Il pensiero va ai fiumi, nella giornata di domenica il corso d’acqua a Ponte si è alzato di livello, stessa situazione a Sant’Agata De’ Goti dove una bomba d’acqua ha investito la cittadina, creando per fortuna pochi problemi. Le immagini di Livorno fanno riafforare nella mente quei tragici e drammatici momenti che anche il Sannio ha vissuto, ma a differenza i morti sono in numero maggiore. La situazione nel Sannio resta sotto controllo, l’inverno è vicino, le notti infinite e i pensieri restano per sempre immersi nella storia.