Il maltempo di settembre chiude una estate bollente e siccitosa in cui la caduta del 39% in meno di precipitazioni rispetto alla media che ha provocato oltre 2 miliardi di perdite alle coltivazioni e agli allevamenti e oltre 120mila ettari andati a fuoco fino ad ora che sono praticamente il triplo rispetto alla media dei 10 anni precedenti. In Campania sono andati in fumo ad oggi 18.177 ettari, pari al 14,57% del totale con un danno di oltre 363 milioni di euro (fonte: elaborazione su dati raccolti dalla commissione UE nell’ambito del progetto Copernico), terza regione più colpita dopo Sicilia e Calabria.
E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’arrivo del maltempo che interrompe di colpo l’estate dei record con un mese di agosto con le precipitazioni dimezzate (-50%) nei primi venti giorni sulla base dei dati Ucea. Il risultato è che 2/3 del territorio nazionale è sofferente per la siccità che si è estesa anche al centro in aree che storicamente non hanno avuto problemi. Se la pioggia non si fa vedere per cento giorni il suolo diventa incapace di gestire il flusso idrico ed ora a preoccupare è l’arrivo del maltempo soprattutto con nubifragi. Le precipitazioni – sottolinea la Coldiretti – per poter essere assorbite dal terreno e combattere la siccità devono ora cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e pericolo di frane e smottamenti. E la grandine – conclude la Coldiretti – è la calamità più temuta dagli agricoltori in questa stagione perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni vanificando il lavoro di un intero anno.