Il vicesindaco di Benevento, Mario Pasquariello, ha rilasciato stamani la seguente dichiarazione.
“Dopo aver letto sugli organi di informazione alcune elucubrazioni che “bollavano” la delibera con la quale, la scorsa settimana, la Giunta comunale ha rimodulato il quadro economico del finanziamento regionale relativo al “Piano Operativo Complementare per i beni e le attività culturali per le annualità 2016-2017 – D.G.R. n.90 dell’08.03.16”, definendola illegittima o, addirittura, affermando che la detta rimodulazione della spesa è anticostituzionale (sic!), ritengo doveroso cercare di fornire alcuni chiarimenti che dimostrino come si sia voluta, ad arte, creare una “tempesta in un bicchier d’acqua”.
Il finanziamento regionale in questione (dell’importo di 510.000,00 euro) mira alla realizzazione di attività che possano rappresentare uno strumento significativo di promozione culturale e territoriale. Dunque, in sostanza, un programma di eventi culturali.
Ebbene, nell’ambito di queste indicazioni, l’Amministrazione Mastella, consapevole della necessità di “riaprire” i teatri della nostra città da troppo tempo chiusi, ha avviato un’interlocuzione con la Regione Campania ottenendo che parte del finanziamento in questione potesse essere utilizzato per interventi volti alla ristrutturazione del Teatro “San Nicola”, del Teatro “De Simone” e del Teatro Comunale “Vittorio Emanuele”.
E’ del tutto evidente che, avuta notizia ufficiale di un corposo finanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture finalizzato alla ristrutturazione completa del Teatro Comunale “Vittorio Emanuele”, l’Amministrazione, responsabilmente, abbia immaginato (con la condivisione della Regione Campania) di utilizzare la quota di finanziamento regionale destinata originariamente al detto teatro per implementare gli interventi strutturali da effettuarsi relativamente agli altri due teatri e per finanziare ulteriori eventi culturali.
Orbene, nulla di strano né di illegittimo, solo la volontà di utilizzare razionalmente finanziamenti pubblici dedicati al comparto cultura.
Una vera e propria aberrazione, poi, è l’accusa mossa alla Amministrazione in carica di produrre debiti fuori bilancio. Aldilà del fatto che non si capisce di quali debiti fuori bilancio si parli (ma rispettiamo anche le “capacità divinatorie” dei soloni/cassandre di turno), qualcuno dimentica, o fa volutamente finta di dimenticare, che, ad oggi, fino a prova contraria, è l’Amministrazione Mastella che, dal primo giorno in cui si è insediata, ha dovuto fare i conti con una tal massa debitoria ricevuta in eredità da dover essere stata costretta a dichiarare dissesto, con evidente grave limitazione, per colpe altrui, della propria capacità di azione amministrativa.
Ma tant’è, rispetto a chi, periodicamente, cerca di esibire competenze in materia di contabilità degli enti locali o a chi ha esasperata necessità di dimostrare, in tutti i modi, la sua esistenza politica, questa Amministrazione cerca di profondere il proprio impegno in un’azione di governo rispettosa delle norme e volta ad un unico interesse che è quello della comunità amministrata.
A tanto ci ha chiamato quel consenso popolare che tanti, da molto tempo, non hanno più il piacere di registrare.