L’On Pasquale Viespoli, in merito alla imminente apertura della manifestazione beneventana, convoca la stampa per presentare pubblicamente le sue perplessità, su finanziamenti, organizzazione,sponsor, non entra nel merito del cartellone, discutibile e non, ma sottolinea la mancanza della delibera del Comune, punta l’attenzione sui biglietti come risorsa di fondi pubblici.
Città Spettacolo ha connotati diversi rispetto alla sua originale formula, la città da contenuto diventa contenitore. Afferma Viespoli, che prosegue ” Il titolo dell’iniziativa di oggi non è che il restyling di 4 notti e più di luna piena, è quattro notti e festa dell’amicizia insieme, insomma di Città Spettacolo è rimasto il nome ma non la cosa, mentre di quattro notti è rimasta la cosa ed è scomparso il nome.Sentenzia.
Lo stesso spot tanto criticato è una verità che rappresenta i fatti, è l’emblema del discount della cultura, il festival del carrello del supermercato, si determina un’abbassamento della qualità dell’evento. Allora penso alla qualità di attori come Banfi, che proprio a Benevento inaugurò un suo percorso da attore impegnato e non solo comico. Penso a quello che accadeva con Maurizio Costanzo, che puntava all’unicità dell’evento,affidando alla manifestazione il teatro con grandi attori”. Viespoli non vuole affrontare il tema del cartellone, ma si chiede comunque perché un artista come Clementino,bravo, interessante dal punto di vista musicale come rapper, dovrebbe essere uno dei cavalli di punta della kermesse, quando la gente lo ha visto a pochi km da Benevento in altre manifestazioni.”Non c’è l’unicità”.
Questione sponsor: Viespoli sostiene nella sua spiegazione dei fatti, che l’evento è fallito dal punto di vista della sponsorizzazione, questo vuol dire che le aziende, non hanno creduto nel progetto e che di fatto hanno bocciato l’evento.E sulla gratuità della manifestazione? “Niente di più falso, Città Spettacolo non è gratuita dal momento che i cittadini sono chiamati a comprare i biglietti per coprire una cifra come 30 mila euro circa, venuta meno dagli sponsor. L’ABC della corretta amministrazione prevede di affrontare le spese certe con i ricavi certi, non con ricavi probabili”. Conclude.
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