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Avellino| Scommessa start-up: una sue due non ce la fa

Avellino| Scommessa start-up: una sue due non ce la fa

21 Giugno 2017 | by Marco Grasso
Avellino| Scommessa start-up: una sue due non ce la fa
Attualità
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Start up e giovani, il futuro è nell’innovazione. Nessun dubbio per Danilo Iervolino presidente dell’Università Telematica Pegaso, ieri al Circolo della Stampa per presentare il libro “Press start up: dall’idea all’impresa”. Sono oltre cinquemila, in Italia, le startup iscritte al Registro delle Imprese Innovative. A un modello nato oltreoceano con la grande onda della new economy ed a un vocabolo che tratteggia il fulmineo passaggio da idea a impresa reale, il nostro Paese risponde oggi con una nuova generazione di cervelli che ha saputo resistere alla tentazione di fuga, e che da qui esporta in tutto il mondo design, gadget hi-tech, video virali, persino software. Per una startup made in Italy che ce la fa, tuttavia, ancora troppe non arrivano alla fine del primo anno di business. “Serve l’idea geniale e frizzante ma anche la forza e la determinazione necessarie per portare avanti un’impresa”, precisa Iervolino.

Dopo i saluti di Armando Masucci, coordinatore area didattica di Avellino dell’università Pegaso, e l’introduzione di Federica Caprio, sono intervenuti anche Fabrizio Basso di Confindustria Avellino e Luigi Gaiotto fondatore di “Ventunno”. Invita i ragazzi irpini ad investire su se stessi anche il dirigente nazionale dei Giovani Democratici Berardino Zoina. “In provincia ci sono 200 opifici abbandonati, perché non metterli a disposizione dei nostri giovani per avviare nuove imprese?”.

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