Non più 1800 litri al secondo per la Puglia e soli 600 riservati all’Irpinia e ad alcuni comuni del Sannio, ma 1200 litri ciascuno. È questo il risultato più importante emerso dal confronto tra Alto Calore e Acquedotto Pugliese presso la sede del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale. All’incontro erano presenti i dirigenti del Settore Ambiente delle Regioni Campania e Puglia, i vertici dell’Ente idrico campano e dell’Autorità idrica pugliese, oltre al coordinatore del consiglio del Distretto idrico Irpinia-Sannio, Giovanni Colucci, al segretario generale dell’Autorità di Bacino Liri-Garigliano-Voltumo, Vera Corbelli e ai manager di Acquedotto Pugliese e Alto Calore.
Un primo passo in avanti importante anche se il presidente dell’Alto Calore Raffaello De Stefano invita a tenere alta la guardia. L’emergenza idrica è infatti tutt’altro che risolta: l’Irpinia attende investimenti importanti per migliorare la dotazione infrastrutturale complessiva e ripristinare una situazione di normalità, a partire dal finanziamento regionale per la pompa di Cassano finalmente in dirittura d’arrivo.