Il Tar della Campania ha accolto il ricorso della Provincia di Benevento avverso una Ordinanza sindacale del Comune capoluogo del 7 febbraio scorso concernente la bonifica da parte della Provincia della discarica di Piano Borea alle porte della città. Il Giudice Amministrativo ha sospeso l’efficacia dell’Ordinanza sindacale e fissato la discussione nel merito a febbraio 2018.
Come si ricorderà, il Comune aveva intimato alla Provincia di mettere in sicurezza e bonificare il sito di Piano Borea: ma, poiché la Provincia non é mai stata proprietaria dell’impianto di discarica, era stato subito proposto il ricorso accolto dal Tar. Proprio sulla questione della proprietà del sito di discarica si è soffermato il Tar individuando su questo punto il prescritto “fumus boni juris” nel ricorso della Provincia.
La Magistratura amministrativa, sia pure in sede di primo esame, ha riconosciuto che il “mancato trasferimento del sito” è supportato da una “certificazione proveniente dallo stesso comune”. Va precisato infatti che proprio il Comune di Benevento nel 2012 aveva attestato di essere “proprietario dei suoli nell’ambito dei quali insiste la dismessa discarica comprensoriale di Loc. Piano Borea” e di avere sugli stessi “in corso una serie di ipotesi progettuali finalizzate al ripristino ambientale ed al recupero della medesima area”.
D’altra parte una richiesta del 2013 da parte della Provincia al Comune concernente “la necessità inderogabile di effettuare la verifica dello stato dei luoghi e la redazione dello stato di consistenza al fine della consegna alla Provincia delle aree di che trattasi” è sempre rimasta senza risposta da parte dell’Amministrazione comunale di Benevento.
Ne consegue dalla decisione del Tar che ogni intervento di disinquinamento del sito di discarica ricade nella responsabilità piena del Comune nella sua qualità di proprietario dell’area.
La Provincia aveva già invitato il Comune ad “effettuare, con urgenza estrema, nella qualità di responsabile dell’inquinamento e/o proprietario dell’area e/o in danno, direttamente o tramite la propria soc. partecipata A.S.I.A. spa, tutte le attività necessarie per la messa in sicurezza del sito contaminato di Piano Borea.