“Il Primo Maggio dovrà diventare un giorno di monito e di speranza per dare, nuova vita al lavoro e stare al fianco di chi lo cerca, di chi lo vuole difendere di chi lo ha vissuto 1° maggio è stata la festa del lavoro, e mentre la cosa più importante è stato parlare dei concerti e d’inefficaci celebrazioni, in tutta l’Italia si continua a morire sul lavoro, una scia sanguinosa che ha fatto più morti della guerra in Iraq. Cosi sono intervenuti gli esponenti napoletani del Movimento Nazionale per la Sovranità, di Alemanno e Storace, Rosario Lopa e Alfredo Catapano. In questi anni, c’è stato un tragico susseguirsi d’infortuni nei luoghi di lavoro, e bisogna rilevare, non solo l’importanza della sicurezza sul lavoro, che ancora necessita nella nostra Regione e in tutta la Nazione di una rilevante attenzione, ma anche confermare l’impegno delle forze sociali, politiche e istituzionali sulle nuove forme del lavoro, in cui più facilmente si annida la precarietà e l’incertezza per il futuro, specialmente tra i più giovani. Noi lavoreremo, per far si che questi mesi che rimangono del 2017, diventino i mesi dei lavoratori: la crisi globale, l’emergenza salari, il caro vita, la pressione fiscale sono le urgenze alle quali, insieme al drammatico fenomeno degli infortuni sul lavoro, occorre dare risposte concrete, magari ripartendo dalla centralità del lavoro per il bene comune e combattere, non solo la piaga degli infortuni sul lavoro mah anche i fenomeni del lavoro nero e del caporalato. Il Primo Maggio dovrà diventare un giorno di monito e di speranza per dare, nuova vita al lavoro e stare al fianco di chi lo cerca, di chi lo vuole difendere di chi lo ha vissuto.”