Trentacinque anni fa l’agguato brigatista che costò la vita a Raffaele Delcogliano e al suo autista Alodo Iermano. Correva l’anno 1982. Un commando delle Brigate Rosse bloccò l’auto su cui viaggiava l’assessore al Lavoro della Regione e la crivellò di proiettili. Delcogliano e Iermano uccisi da mano terrorista ma il vero mandante fu la camorra cutoliana infastidita dall’impegno di Delcogliano sulle politiche del lavoro intraprese dall’assessore democristiano. Delocogliano e Iermano vittime di un disegno criminale che unisce pezzi della DC, terrorismo brigatista, camorra cutoliana, servizi segreti e che mirava alla conservazione dello status quo, un fermo biologico scientemente voluto che l’azione di Delcogliano andava fortemente ad incrinare. Nel giorno della memoria del loro sacrificio Libera ha organizzato una mattinata presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi del Sannio, in via Calandra, alla presenza dei familiari e delle istituzioni, c’era il sindaco Mastella ed altre autorità, come il Procuratore Capo della Repubblica Policastro. Qualche polemica di poco conto non ha fermato l’azione di Michele Martino, referente di Libera nel Sannio, che collega la figura di Delcogliano a quella della buona politica al servizio della collettività Oltre a Felicita Delocogliano, assessore di nuovo conio della giunta Mastella, presente anche il fratello di Raffaele Antonio.