“Terroni di tutto il mondo unitevi”. All’ombra di questo slogan si è aperta a Pontida nel bergamasco il Festival Antirazzista, Migrante e terrone organizzato come ‘reazione’ alla visita a Napoli del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Di certo intelligentemente provocatorio ha colto “meridionalmente” nel segno provando a coniugare ironia e impegno civile, armi non in dotazione a fascisti, nuovi e vecchi e razzisti di ultima generazione. Presente a Pontida anche una “delegazione” beneventana. Si tratta di alcuni ragazzi di L@pAsilo31 che affermano con forza che “nel nostro paese non c’è spazio per chi propaganda idee di odio e xenofobe”. “Abbiamo dato un segnale di riscatto fortissimo nei confronti di chi in questi giorni di preparazione ha provato a metterci i bastoni tra le ruote. Il clima che si respira in questa giornata di festa è profondamente diverso rispetto al clima che ha accompagnato questi giorni di preparazione, un clima di festa, di gioia, di convivialità e fraternità in pieno spirito di solidarietà tra pari”, dicono gli attivisti del Lap in risposta ai timori della vigilia di possibili violenze e devastazioni. “Noi abbiamo scelto di essere dalla parte di chi ogni giorno prova a dare una risposta diversa, organica che parli di accoglienza e solidarietà rispetto ad una società che accetta le idee dei nuovi leader ultrareazionari. Noi sappiamo bene che queste cellule di estrema destra lasciano il tempo che trovano e che narrazioni che parlano di odio e violenza non attecchiranno mai”.