“Se per questo cieco carcere vai per altezza d’ingegno” recita il canto decimo dell’Inferno in cui Dante incontra Farinata e ne prova soggezione al confronto. Il carcere come luogo terribile, privo di umanità, dove l’espiazione è un traguardo impossibile da raggiungere; e dove la recidiva della reiterazione del crimine, per il quale si è reclusi, è altissima una volta fuori dalle mura carcerarie. E’ questo il leit motiv dell’incontro che si è tenuto all’interno della palestra della casa circondariale di Benevento organizzato dall’Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro della Diocesi d Benevento con la presenza di Padre Francesco Occhetta, gesuita e scrittore de “La Civiltà Cattolica”, rivista della Compagnia di Gesù, arrivato a Benevento per presentare il suo libro “La giustizia capovolta. Verso un modello di giustizia riparativa”, col quale ha inteso entrare nelle dinamiche tutte da decifrare del sistema collegato al rapporto tra colpa e pena, tra diritto violato e riparazione al vulnus prodotto nei confronti della società.