Boom di ambulanti stranieri in Italia: +30% in quattro anni. E’ Napoli la capitale delle bancarelle. Ma mentre i mercatini spopolano i negozi tradizionali perdono terreno. E’ quanto emerge dalla fotografia scattata da Unioncamere-InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese, secondo cui tra il 2012 e il 2016 la crescita dell’imprenditoria straniera (+ 24 mila imprese) è stata determinante per il bilancio del commercio ambulante che si è chiuso con un saldo positivo di 15.000 unità (+8,3%), portando a quasi 195mila il numero complessivo delle imprese del settore.
Positivo, ma meno significativo in termini assoluti, il contributo delle imprese di giovani under 35. I giovani in più, sbarcati nei mercatini negli ultimi quattro anni, sono stati circa 1.800 (+5,3% la crescita della componente under 35 nel periodo), mentre sostanzialmente fermo è risultato il bilancio delle imprenditrici (+0,2% nei cinque anni). Allo slancio degli ambulanti ha fatto da sfondo una riduzione, per quanto lieve, delle attività commerciali svolte nei tradizionali negozi. Complice la prolungata crisi e, più in particolare, il ristagno dei consumi, le attività commerciali al dettaglio con sede fissa sono calate tra il 2012 e il 2016 di circa 3mila unità (pari allo 0,3% in meno nel periodo).
Le attività ambulanti hanno registrato variazioni percentuali più importanti al Sud. A Napoli, Reggio Calabria, Pescara e Catanzaro per il commercio itinerante si contano aumenti superiori al 20% nell’arco dell’intero periodo considerato. Tuttavia anche in due grandi province del nord e del centro come Milano e Roma, la variazione di attività ambulanti nel quadriennio è molto elevata, rispettivamente +34% e +22%. E’ il settore dei tessuti e articoli di abbigliamento il protagonista tra le bancarelle. A questo settore , a fine dicembre dello scorso anno, facevano capo 51.646 imprese ambulanti (il 27% del totale), cresciute di oltre 3mila unità (+6,6% ) negli ultimi quattro anni.
Con riferimento alle sole imprese individuali, la nazionalità in maggiore espansione negli ultimi quattro anni è il Bangladesh (6.659 ambulanti in più e 15.213 imprese in totale) che, insieme al Senegal (+2.257), condivide il secondo posto per rappresentatività nel commercio ambulante (entrambi con il 15% sul totale). Ma la leadership delle bancarelle resta tuttavia saldamente in mano ai marocchini con 40.189 ambulanti (il 39% del totale del comparto), anch’essi cresciuti in modo significativo nel periodo esaminato (+14%).
Negli ultimi quattro anni Avellino ha visto crescere il numero di attività ambulanti del 2.1 per cento. Attualmente sono 882, per un saldo positivo di 18 unità rispetto al 2012. Dietro Napoli, ci sono Caserta (6.639 attività per una crescita del 10.4%) e Salerno (5.414 per una crescita dell’8 per cento). Migliore la performance anche di Benevento (2.5%), anche se in valori assoluti il Sannio si colloca all’ultimo posto in Campania con 538 attività.