L’ultima sortita pubblica di Gesesa ha contribuito a generare polemiche di cui, probabilmente, non se ne sentiva affatto bisogno. L’intervista rilasciata alla nostra testata dall’amministratore delegato di Gesesa Ferrari ha finito per gettare benzina sul fuoco delle polemiche già roventi a proposito di Spina Verde e relativa gestione. Ferrari era tornato a parlare della decisione della sua azienda di non avere alcuna intenzione di sobbarcarsi il peso oneroso dei 230mila euro annui, a tanto ammonta la gestione e la manutenzione della mediateca. Ferrari, però, forse animato dall’esigenza di allinearsi in modo netto alla linea adottata dall’Amministrazione che è di chiusura netta nei confronti delle associazioni che compongono Assemblea Popolare, aveva avuto parole di critica nei confronti di AP invitando i suoi aderenti ad una maggiore concretezza fino a spingersi a consigliare i possibili interlocutori a responsabilizzarsi anche dal punto di vista lavorativo. Parole che non sono piaciute affatto ai diretti destinatari. “Ferrari eviti di sciorinare lezioni di sociologia, pensi alla sua spa e si preoccupi di rispettare il referendum sull’acqua pubblica e di evitare i distacchi forzati alle tante famiglie ridotte sul lastrico”, gli risponde Pasquale Basile che accusa Gesesa di cerchiobottismo, un giorno sostenendo le ragioni delle associazioni e un altro quelle del sindaco mastella. “Anzichè mostrare arroganza il signor ferrari chieda scusa e ringrazi la collettività che sta facendo l’ennesimo regalo alla sua azienda”, conclude Pasquale Basile.