Prosegue l’astensione delle attività da parte dei giudici di pace, la cui protesta va avanti ormai da 5 mesi consecutivi. Da oggi e fino al 24 marzo si asterranno anche dalle udienze. I giudici di pace protestano per il mancato riconoscimento di ciò che reputano le più elementari tutele previdenziali ed assistenziali e la stabilità delle funzioni. “I giudici di pace sono magistrati efficienti, che definiscono un processo in meno di un anno”, dice Enzo Crasto presidente nazionale emerito dei Giudici di Pace.
“La riforma del Governo nel breve periodo accentuerebbe la precarizzazione”, prosegue Crasto, “nel medio periodo metterebbe per strada 5.000 famiglie in Italia – 1.000 nella sola regione Campania – ma soprattutto il danno maggiore sarebbe per i cittadini: la riforma produrrebbe certamente ed in tempi brevi il collasso del sistema giustizia. E’ patente lo spreco di danaro, èprosegue il presidente Crasto, in quanto le decine di milioni di euro spesi per la formazione a cui sono tenuti i giudici di pace ed onorari sarebbero destinati a soggetti che lo Stato è destinato a perdere di lì a poco, in forza del turn over continuo previsto dal governo. Chiediamo al ministro Orlando, di assicurare la stabilità delle funzioni e tutele previdenziali ed assistenziali, conclude Crasto, che l’Europa, con la pronuncia del Comitato europeo dei diritti sociali del 16 novembre scorso, ha imposto al nostro Paese.