L’opera di presa è parte integrante e funzionale del sistema infrastrutturale complessivo della diga di Campolattaro. Fu costruita, infatti, contemporaneamente all’invaso, nei primi anni ’80, con la realizzazione di una traversa, delle opere di presa e di una galleria circolare di 1715 metri di lunghezza e 2,5 metri di diametro che sbocca nel lago di Campolattaro, avente una portata massima prevista di 8 mc/secondo.
Dopo quasi trent’anni anni di abbandono e degrado, l’ASEA, quale ente gestore della diga, ha avviato il recupero funzionale dell’opera. Gli interventi sono consistiti nei lavori di pulizia e bonifica di tutte le infrastrutture: bocche di presa, paratoie, sghiaiatore, vasche dissabbiatrici, canale aperto, piazzali; al restauro e al ripristino dei locali tecnici e a lavori di recinzione e messa in sicurezza dell’intera area. Sempre nell’ambito dell’intervento svolto, è stata ispezionata, da un gruppo di speleologi, l’intera galleria, che si presenta in perfetto stato.
Completato questo primo lotto, in seguito, dopo il propedeutico intervento nell’alveo del torrente a monte della traversa, a cura del Genio Civile, si procederà al ripristino del sistema elettromeccanico, per il pieno utilizzo della traversa.
Il funzionamento e l’utilizzo regolare dell’opera permetteranno sia un maggior approvvigionamento idrico all’invaso, usufruendo dell’acqua del torrente Tammarecchia, sia un effetto di laminazione delle piene di quest’ultimo.