“Il progetto del governo non solo metterebbe letteralmente per strada 5.000 magistrati che hanno ben operato in 20 anni di attività”, dice Crasto, ma la paventata polverizzazione delle funzioni produrrebbe l’effetto di sostituire i giudici di pace attuali, con dei soggetti che potremmo definire “giudici per caso” chiamati ad operare con modalità puramente hobbistiche, privo di autonomia e indipendenza”. E tuttavia, in queste ore il ministero della Giustizia Orlando, a seguito dell’incontro con i procuratori della Repubblica, avrebbe prospettato soluzioni per dirimere la questione. Una svolta che peerò non convince del tutto i giudici di pace che rimangono diffidenti. “Spesso la politica in passato non ha rispettato gli impegni assunti”, fa eco la magistratura di pace, che chiede maggiore coraggio al ministro Orlando e la permanenza in servizio al fine di poter continuare a garantire ai cittadini una giustizia efficiente.