La Corte Costituzionale, come noto, ha bocciato uno dei tre quesiti referendari proposti dalla Cgil (quello relativo all’abolizione delle modifiche dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori introdotte dal “Jobs Act” del governo Renzi) ammettendo invece gli altri due, ed in particolare quello che propone di eliminare completamente i voucher, lo strumento per pagare prestazioni saltuarie di lavoro e quello che riguarda la reintroduzione di maggiori tutele nei confronti dei lavoratori esternalizzati da società che lavorano in appalto. I referendum proposti, che saranno sottoposti a voto entro il prossimo 15 giugno, sono abrogativi e quindi prevedono un quorum: il risultato sarà valido soltanto se voterà il 50 per cento più uno degli aventi diritto.
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