I dati diffusi dalla Confesercenti Campania non si limitano solo ai saldi. «Negli ultimi cinque anni le 550mila aziende campane – spiega Schiavo – hanno perso 1 miliardo e 230mila euro di fatturato, a causa della più grave crisi economica degli ultimi 60 anni. In questo modo, purtroppo, è facile spiegare i motivi della chiusura di 16 esercizi commerciali al giorno, per una cifra di 6000 in un anno. Una crisi che questo inizio a rilento dei saldi amplifica e che è dovuta anche alla crescita dei centri commerciali industriali, alla progressione dell’acquisto on-line tramite lo sviluppo dell’e-commerce». Per Confesercenti Napoli e Campania, le soluzioni da proporre sono diverse. «Innanzitutto una regolamentazione certa dei saldi, senza eccedere in promozioni o offerte, senza anticiparli senza autorizzazioni, altrimenti nessuno più acquista a prezzo pieno. Due volte l’anno credo che vada più che bene. In secondo luogo sono contrario alla liberalizzazione del commercio: il mercato esiste fin quando ci sono delle regole, senza di esse i deboli sono destinati a soccombere sempre. Insistiamo, infine, nel rilancio del negozio di quartiere, che porta anche benefici alla zona, visto che – conclude Schiavo – il pagamento delle tasse produce servizi per la comunità».