Pronto soccorso, il ministro Lorenzin boccia la Campania. “L’85% degli accessi ai Pronto Soccorso in Campania sono codici verdi e bianchi, ovvero sono accessi che non andrebbero fatti, in Calabria sono il 70%. La Campania è maglia nera italiana”. E’ il commento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin sul caso dell’ospedale di Nola, nel corso del suo intervento alla trasmissione Porta a Porta che andrà in onda stasera su Raiuno. Quando questo accade, aggiunge, “significa che non c’è una struttura territoriale che funziona”, ma spesso “si integra anche con problemi socio-economici. Ovvero si va al pronto soccorso per farsi visitare”.
Quello di Nola è stato un “caso brutto che fortunatamente non ha avuto conseguenze peggiori, ora dobbiamo far rientrare la situazione nella normalità”. Il ministro della Salute precisa che “bisogna iniziare a monitorare i risultati e noi vogliamo vederli”. A partire dalla costituzione di una Rete Unica d’Urgenza. La gestione dell’urgenza, spiega il ministro, “è la cosa primaria, perché se hai un ictus un infarto e devi esser portato in tempi brevi nel posto giusto per fare questo serve una centrale unica che smisti le chiamate. Le regioni che hanno attuato questo modello sono quelle che raggiungono maggiore efficienza nel salvare la vita delle persone. Laddove non c’è buona integrazione con ospedale e territorio i Pronto soccorso sono affollati”. La Campania, ha precisato Lorenzin, “ha un punteggio di 99 nella griglia Lea, laddove 160 è il minimo considerato accettabile, livelli molto bassi che non possono pagare i cittadini”. Nella regione, “ci deve essere un impegno costante per attuare i decreti e monitorare l’applicazione, anche con stress test che simulino condizioni di crisi. I direttori generali e le direzioni, se non sono in grado si facciano aiutare. Noi siamo disponibili”.