AVELLINO – Ciak, si gira: l’Istituto Agrario “De Sanctis” set cinematografico per un giorno. Mattinata di riprese nella sede di via Tuoro per il film “45…Good Wine” del regista irpino Alfonso Perugini. Protagonisti il dirigente Pietro Caterini e cento studenti della scuola. “Una bellissima opportunità per il nostro istituto e i nostri ragazzi, ma soprattutto per far conoscere il nostro vino, le nostre tradizioni”, racconta Caterini.
Prodotto da Conform, in coproduzione con Prism Consulting e in associazione con Databenc, distretto ad Alta Tecnologia per i Beni Culturali, il film si inserisce nel progetto Chis (Cultural Heritage Information System) approvato e finanziato da Miur. “Questo film – precisa il direttore del Conform Alfonso Santaniello – si collega con un altro progetto, “Enigma finale” sempre di Perugini, e racconta le tradizioni, la poesia, la canzone napoletana, ma anche il patrimonio enogastronomico della Campania. Siamo convinti che con le produzioni cinematografiche sia possibile diffondere la cultura e la storia dei nostri territori. Stiamo già verificando la possibilità di tradurre il film in altre lingue per valutarne la possibilità, partendo da una realtà locale, di arrivare ad una distribuzione internazionale. Abbiamo coinvolto un regista di origini irpine, immerso da anni nella realtà hollywoodiana, perché riteniamo, nonostante la grande tradizione del cinema italiano, che gli americani abbiano straordinarie capacità di racconto e coinvolgimento”.
Da Avellino a New York per realizzare il suo sogno, Alfonso Perugini, già autore di diversi film (tra cui “New York” presentato in passato anche al festival cinematografico “Laceno d’oro”), ha coinvolto per il suo nuovo lavoro attori noti come Lucio Bassolla e Auro Tosi, ma anche Diane Patierno e Umberto Anaclerico, protagonista della serie tv Gomorra. Il protagonista della storia è un ragazzo inglese, di origini italiane, responsabile Paese di una ditta di importazione di vino che si trova per lavoro in Italia e vuole recuperare le sue radici girando tra l’Irpinia, Napoli e la costiere amalfitana. Una storia romantica che si intreccia con la storia e le tradizioni di una fetta di Campania ancora poco nota. “Con questo film – precisa Perugini – vogliamo valorizzare il patrimonio intangibile della nostra regione. Parliamo di arte e della grande tradizione enogastronomica, di paesaggi e scorci incantevoli, non facili da trovare altrove. L’Irpinia è un set naturale straordinario e molte produzioni, non solo italiane, stanno riscoprendo un territorio di grande fascino, non sempre adeguatamente valorizzato. Abbiamo già girato alcune scene a Calitri e Sant’Angelo dei Lombardi e il 29 dicembre, subito dopo la pausa natalizia, saremo a Fontanarosa e poi a Taurasi, nelle cantine di Caggiano. Il vino, che ispira e dà il titolo al film, resta la punta di diamante della nostra provincia”.