Particolare rilievo va dato ad Alessandro Amato, sismologo dell’ Istituto nazionale geofisica e vulcanologia, che sostiene «l’esistenza del problema del rischio sismico già nel 1700», prosegue illustrando la carta sismica dell’Italia facendo riferimento al terremoto che colpì l’Irpinia nel 1980.
Amato pone al centro anche l’importanza dell’Osservatorio vesuviano, ancora parla dell’importanza della scienza sismica e dell’informazione, dei linguaggi dei terremoti e il rapporto che intercorre tra la società rispetto a tali calamità.
Nel corso dell’incontro si è anche parlato dell’importanza del rapporto tra la stampa e l’Istituto nazionale di geofisica rimarcando l’impegno costante che l’ente ha avuto in questi anni, in maniera ininterrotta, per prepararsi all’eventualità di tali catastrofi. Come del resto è avvenuto lo scorso agosto per il terremoto che ha colpito il Centro Italia.