La vicenda mensa detta legge in questo convulso momento contingente. L’Asl, una delegazione della quale, capitanata da Tommaso Zerella, è stata ricevuta a Palazzo Mosti, ha ribadito la piena correttezza dell’azienda nello svolgimento dei controlli sulla tracciabilità dei prodotti e sulla loro corrispondenza al capitolato d’appalto. L’Asl ha anche confermato che, se nel corso dei controlli periodici dovessero emergere gravi carenze igienico-sanitarie, procederebbe all’immediata sospensione del servizio, dandone immediata comunicazione all’Ente. Il comunicato, che è la mera versione dell’Amministrazione comunale, fa sapere che Comune e Asl intendono continuare a procedere “all’unisono” nei controlli, ognuno per le proprie competenze, al fine di salvaguardare gli utenti del servizio di mensa scolastica. C’è da capire proprio questo passaggio e cioè quali siano le competenze visto che la diarchia Ingaldi-Pedà funziona poco, quasi per nulla. Il palleggio di responsabilità su chi deve controllare chi rasenta l’imbarazzo, così come la plateale antipatia, tanto per usare un eufemismo, che connota il rapporto tra le due. Insomma Mastella, un giorno si e l’altro pure, assapora “come sa di sale lo pane altrui”, nel senso che comprende come le rogne che si è caricato addosso siano ben al di la delle sue aspettative. E Altrabenevento che fa? Oltre a sostenere, come è normale, Gabriele Corona trasferito d’imperio dal Settore Urbanistica ad altro incarico, accusa di illegittimità la nomina di Pina Pedà a consulente nutrizionista dell’assessore Ingaldi. “Mastella deve prendere atto che non può delegare un assessore e un consigliere ad occuparsi della stessa materia, la legge non glielo consente. E neppure può nominare una consigliere comunale a svolgere i compiti di dietista, trattandosi di incarico professionale che dovrebbe essere affidato dal Dirigente ma che in ogni caso è incompatibile con la contemporanea funzione di amministratore”.