SAN GIORGIO DEL SANNIO – «L’amministrazione comunale farebbe bene a tenere in maggiore considerazione i moniti del revisore dei conti. La lunga esperienza politica e amministrativa avrebbe dovuto consigliare al sindaco Pepe una condotta più rigorosa di quella palesata con la delibera numero 197 del 16 novembre scorso, con la quale l’esecutivo ha approvato la quarta variazione al Bilancio di previsione», così una nota del Movimento 5 stelle di San Giorgio del Sannio.
Com’è noto, per legge le variazioni di Bilancio devono essere sottoposte al parere del Revisore dei conti al quale la stessa legge assegna la fondamentale funzione di garante tecnico della regolarità contabile degli atti, ma anche il non secondario compito di evidenziare eventuali rischi futuri determinati dagli stessi provvedimenti amministrativi.
E’ ciò che ha fatto la dottoressa Giuseppina Saulino, revisore dei conti del Comune di San Giorgio del Sannio, con il parere espresso il 14 novembre in merito alla citata delibera. Il Revisore si è “permesso” di evidenziare la non conciliabilità delle maggiori spese previste dalla variazione di Bilancio con “la difficile situazione finanziaria in cui versa l’Ente” (citazione testuale). E ciò per la semplice ragione che le maggiori spese non riguardano servizi fondamentali e vitali per la comunità ma il finanziamento di eventi e addobbi natalizi per una spesa che supera i ventimila euro.
Somma che apparirà non esorbitante ma comunque discutibile per un Comune con gravissimi problemi di cassa. Tanto è vero che la stessa variazione di Bilancio prevede un maggiore esborso pari a 13.000 euro per gli interessi passivi da riconoscere alla banca – Tesoriere sulle anticipazioni di cassa.
Un operato lineare da parte del Revisore che non solo poteva ma doveva evidenziare l’incongruenza, pur esprimendo parere favorevole sul piano della stretta regolarità tecnica (esistenza di poste attive e passive in eguale misura). Ma evidentemente la dirittura professionale dell’organo di revisione contabile non deve essere considerata un valore per il capo dell’amministrazione comunale che si è rizzato per i rilievi facendo mettere a verbale tutto il proprio disappunto. La dottoressa Saulino non avrebbe tenuto conto, secondo Pepe, che a fronte delle maggiori spese previste dalla variazione di Bilancio ci sono risparmi per l’ente dovuti alla rinuncia delle indennità di carica da parte degli amministratori comunali. Di qui la dura rampogna nei confronti del Revisore dal quale il sindaco e la giunta, citiamo testualmente, “si sarebbero aspettati una posizione di sostegno per i risparmi che concretamente sono stati attuati grazie alla rinuncia delle indennità da parte degli amministratori”.
In primo luogo, non è compito dell’organo di revisione contabile esprimere “posizioni di sostegno” nei confronti delle amministrazioni in carica.
Nel merito va rilevato che i citati “risparmi” ammontano a 8.000 euro e dunque non coprono l’intero esborso previsto per le sole spese natalizie (20.197 euro). Ma soprattutto quelli che Pepe chiama “risparmi” in realtà non lo sono affatto per l’ente locale che comunque dovrà sostenere lo stesso volume di spesa. Semplicemente, gli 8.000 euro non finiranno nelle tasche degli amministratori ma contribuiranno a saldare (in parte) i costi delle manifestazioni programmate.
Ora, fatto salvo il nobile gesto della rinuncia alle indennità (terreno sul quale i 5 Stelle com’è noto sono pionieri), ciò non può essere fatto passare come un minor costo per l’ente locale che invece continua a sostenerlo in altra forma. Costi che oggi il Comune di San Giorgio del Sannio è costretto a tagliare drasticamente a causa di una scellerata condotta che si è perpetrata negli anni sotto le diverse gestioni.
Se davvero avesse a cuore la tenuta dei conti comunali, l’amministrazione avrebbe potuto destinare i proventi delle indennità di carica al risanamento finanziario ormai urgente, magari contribuendo a saldare il conto sempre più salato della Tesoreria comunale. Oppure perché non chiedere ai cittadini cosa fare delle indennità non intascate dall’amministrazione? Sempre per quella partecipazione e trasparenza tanto vantata durante la campagna elettorale. Magari i cittadini avrebbero scelto le luminarie, ma era una loro, nostra, scelta. Vuoi mettere un Natale con luminarie, feste e festicciole “gentilmente offerte da sindaco e assessori”?