AVELLINO – Studenti in piazza, assemblee permanenti, proteste e disagi: è caos scuola dopo il piano di riorganizzazione annunciato dalla Provincia e il Provveditorato. In fibrillazione l’Amabile che, in base al piano, dovrebbe essere trasferito in blocco al “Giustino Fortunato”, scuola già accorpata sotto un’unica dirigenza. L’ipotesi è figlia dell’emergenza “De Luca” che, in via preventiva, dovrebbe essere chiuso con il conseguente trasferimento dei circa 900 ragazzi al “Mancini” di via Scandone che, a sua volta, sarebbe trasferito appunto all’Amabile. Un giro di sedi che ha scatenato reazioni e polemiche, compattando un fronte di protesta che, lunedì, potrebbe ritrovarsi in piazza per una giornata di scioperi e mobilitazione, con sit-in davanti la sede della Provincia.
Sul piede di guerra i professori, gli studenti e la dirigente dell’istituto “Amabile” che chiede una soluzione alternativa, anche perché in gioco c’è anche un finanziamento di circa 750 mila euro per la realizzazione di laboratori territoriali che, in caso di cambio sede, rischierebbe di andare in fumo. “Massima solidarietà al “De Luca”, siamo disposti a fare la nostra parte, mettendo a disposizione delle aule, ma non è pensabile trasferire in blocco intere scuole”, precisa la dirigente Antonella Pappalardo. “La nostra posizione storica non può essere messa in discussione”, rilancia Francesca Boccieri, rappresentante di istituto dell’Amabile. “Siamo solidali con il “De Luca”, ma non si possono mettere in subbuglio altre realtà. A via Morelli e Silvati non ci sono i laboratori tecnici di cui abbiamo bisogno, oltre a non esserci un numero di aule sufficiente”. “Non si possono coinvolgere quattro scuole per una mi sembra eccessivo”, aggiunge Martina Greco.
In prima linea anche Stefano Luongo del Forum Giovani: “C’è bisogno di calma e di un confronto costruttivo per trovare soluzioni che non danneggino nessuno. Non si capisce ancora se c’è l’ordinanza, o siamo ancora nel campo delle ipotesi, più o meno fondate. Come Forum vogliamo organizzare e promuovere un tavolo di confronto, fermo restando che il primo obiettivo deve essere, sempre e comunque, la sicurezza. Credo sia questa la priorità”. E, intanto, si rincorrono voci su altre possibili chiusure.