“Niente di nuovo sotto il cielo delle città capoluogo campane. Ristagno sulle performance ambientali delle cinque città capoluogo di provincia della Campania, pochi passi avanti e immobilismo su tante scelte sostenibili che mostrano una certa pigrizia e un’assenza generale di coraggio nelle amministrazioni locali. Tira sempre una brutta aria”. E’ quanto si legge in una nota di Legambiente. Caserta 101 posto tra le ultime a livello nazionale, solo un poco meglio Napoli che si piazza al 82mo posto. Appena sufficiente Avellino al 42 posto, seguita da Salerno al 51 posto. Mentre Benevento conquista la palma per la miglior performance tra i capoluoghi campani con il 25 posto”. È quanto emerge dalla ventitreesima edizione di Ecosistema Urbano, ricerca di Legambiente realizzata in collaborazione con l’istituto di ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore che mira a tracciare una fotografia delle performances ambientali del Paese attraverso una analisi dei numeri delle principali città. “L’insieme degli indicatori selezionati per la graduatoria copre come sempre cinque principali componenti ambientali presenti in una città: aria, acque, rifiuti, mobilità, energia. Tali indicatori consentono di valutare tanto i fattori di pressione e la qualità delle componenti ambientali, quanto la capacità di risposta e di gestione ambientale – si legge nella nota – . In Campania rispetto allo scorso anno c’è da dire che è visibile un rimescolamento generale delle graduatorie: c’è chi sale, chi scende di poco, chi crolla, ma sostanzialmente l’impressione generale che si ricava da una osservazione meno generica è che continua a prevalere una diffusa staticità”