Oggi 10 novembre, gli studenti e le studentesse di tutte le scuole beneventane hanno dato il via alla tre giorni di mobilitazione studentesca.
“E’ stata bloccata la didattica con l’intento di dimostrare chi sono i veri detentori del potere decisionale nelle scuole, siamo stati capaci di far passare un messaggio forte e chiaro: QUESTO E’ SOLO L’INIZIO!
In alcune scuole gli studenti”, si legge nella nota stampa, “hanno deciso di fare un sit-in di protesta dinanzi alle porte, in altre dopo quest’ultimo hanno continuato la protesta all’interno del proprio istituto organizzando delle assemblee straordinarie mirate alla discussione del NO sociale. Domani scenderemo in piazza, 11 novembre, data in cui urleremo a voce ancora più alta il nostro dissenso nei confronti di questo governo che impone,senza chiedere alcun consenso,riforme distruttive per i diritti sanciti dalla nostra costituzione già calpestata da quest’ultimo, quali ad esempio la Buona Scuola, il Jobs Act o il Piano Casa.
Con la Buona Scuola i privati hanno il diritto di entrare nei nostri istituti trasformandoli in vere e proprie aziende i cui dipendenti ,che offrono lavoro a costo zero, siamo proprio noi. Ne è un esempio l’ultimo accordo tra Miur e McDonald’s che ha assicurato 10mila percorsi in 500 locali in tutta Italia e la multinazionale, con la scusa di insegnare loro competenze di carattere relazionale e di comunicazione interpersonale , recupera lavoro nero a costo zero. Noi continuiamo ad urlare il nostro NO a queste continue prese in giro, alla soppressione delle competenze concorrenti tra stato ed enti locali , i comuni e regioni , ciò vuol dire che tali competenze non riguarderanno più quest’ultimi ma sarà solo un compito statale. Tra queste decisioni vi saranno le politiche occupazionali o,ad esempio, l’installazione delle infrastrutture strategiche che comprendono trasporti, ambiente e la produzione energetica ovvero tutte quelle grandi opere che hanno completamente sorvolato quella che è la volontà dei cittadini, distruggendo i nostri territori e mettendo a repentaglio la nostra vita.Questo stesso governo che ancor prima di proporci un referendum, ha reso la nostra vita non degna di essere chiamata tale, dandoci instabilità ed insicurezze.
Lavoriamo per la costruzione di un “NO sociale” che parti dalle scuole , dalla contestazione alla Buona Scuola, per poi arrivare alla delegittimazione del governo Renzi facendo attenzione a non cadere nel gioco di potere e di gestione del Partito Democratico. Il nostro NO dev’essere rivolto a chi chiede la modifica formale della costituzione , ma anche a chi in questi anni l’ha formalmente modificata favorendo politiche antisociali.
Per tale ragione rilanciamo in questa tre giorni la mobilitazione nazionale del 27 novembre a Roma”.