Una missiva dritta al cuore quella firmata Monsignore Domenico Battaglia, il vescovo della diocesi di Cerreto Sannita – Telese e Sant’Agata de’ Goti che ha scritto al Ministro del Lavoro Poletti ed al Presidente del Consiglio Renzi per chiedere la possibilità di prorogare gli ammortizzatori sociali per l’area di crisi non complessa di Airola. Il tutto “per evitare uno scollamento sociale maggiore di quanto già oggi non si viva.
“Signor Ministro, nei pochissimi giorni, da quando sono arrivato nella diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata dei Goti, ho potuto riscontrare con mano quanto il grido della mia gente sia pressante sul tema del lavoro. L’attesa della povera gente delle nostre terre reclama risposte immediate e giuste. Tante sono le vertenze sul territorio e tante le situazioni di conflittualità sociale alle quali mi sto avvicinando con rispetto. Dopo aver incontrato una rappresentanza di lavoratori, vorrei tuttavia per adesso richiamarLe la situazione dell’Area di crisi di Airola che comprende alcuni comuni della mia diocesi, dove il Governo insieme alla regione Campania sta investendo ingenti risorse (circa 150 mln) per il rilancio e la riconversione delle imprese con fondi a valere sul Piano Azione e Coesione, dichiarando recentissimamente tale area anche come di crisi “non complessa” con fondi a valere sulla legge 181/1989. Ebbene si presenta ai miei occhi una palese ingiustizia.
I lavoratori coinvolti nella crisi dell’ex gruppo TESSIVAL-BENFIL rischiano di perdere i sussidi in deroga per l’anno 2017 per un intralcio burocratico, in quanto Airola e tutte le aree di crisi campane, non ricadono nelle “aree di crisi complessa” e il Governo ha previsto con il recentissimo d.lgs 185/16 la concessione degli ammortizzatori in deroga per l’anno 2017 solo per tale ultimo tipo di aree di crisi. E’ una situazione davvero paradossale e profondamente ingiusta. Da un lato il Governo appresta risorse economiche ingenti per finanziare il rilancio delle imprese coinvolte nelle aree campane approntando più strumenti di finanziamento, ma dall’altro lascia al proprio destino centinaia di lavoratori delle aree di crisi, privi degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2017. Molti di loro sono cinquantenni, monoredditto con figli a carico.
Nessuno deve restare indietro. Lasciare i lavoratori soli, nell’illusione di vane promesse che da anni vengono fatte loro da ogni dove, non mi sembra giusto e nemmeno eticamente corretto. Non c’è giustizia senza lavoro e nemmeno lavoro senza giustizia. Il lavoro è questione di dignità umana e sociale. Non è giusto quindi privare padri di famiglia della dignità di poter garantire ad un figlio l’istruzione che oggi ha un costo. Non è giusto che uomini ormai maturi siano costretti a sentirsi “inutili”. Non è giusto che debbano sentirsi soli e abbandonati dalle istituzioni locali e nazionali. Non è giusto, non è corretto. Non è giusto che le decisioni di un Governo non tengano conto del grido di dolore della povera gente e delle sue attese. E’ possibile, allora, sig. Ministro, che nell’ambito della prossima finanziaria, la proroga degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2017 sia estesa anche all’Area di crisi di Airola e di tutta la Campania?
Mi perdoni se oso chiederLe questo, consapevole che il mio ruolo sia altro, ma dinanzi alle lacrime e al dolore e alla fatica di queste famiglie, non mi è consentito fare silenzio. Confido allora in un interessamento del Governo al fine di portare giustizia in una situazione che lo richiede”.