BENEVENTO- “…i resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”. Con queste parole, ormai scolpite nella storia d’Italia, Il Generale Diaz sanciva, nel bollettino della vittoria, il successo militare sull’austroungarico nel corso della Prima Guerra Mondiale. Oggi dopo quasi 100 anni il sacrificio di 650mila giovani, una generazione intera macellata in nome di Dio Patria e Nazione, è ricordato da manifestazioni in tutte le piazze italiane. A Benevento le più alte cariche cittadine, civili e militari, l’Arma dei Carabinieri La Polizia, e le altre forze dell’ordine hanno omaggiato i caduti nel nome della pace e della solidarietà proprio indicando quei ragazzi, il loro coraggio, la loro capacità, il loro sentirsi parte di un corpo nazionale che finalmente chiudeva i conti con il Risorgimento e le terre irredente. La Prima Guerra mondiale, una ecatombe immane. La logica degli interessi economici di classe alla base di ogni guerra. Sono le parole dell’Arcivescovo Metropolita di Benevento Accrocca che punta l’indice su chi specula sul sangue dei vinti, parafrasando Pansa.
