La “rabbia” e la protesta dei genitori della “Enrico Cocchia” di Avellino non si placa. Ieri assemblea in strada e petizione delle famiglie. Intanto si fa sempre più concreto il rischio che il rientro in classe dei ragazzi della scuola media possa slittare di qualche giorno rispetto a quello dei giovani colleghi degli altri plessi irpini. L’amministrazione comunale del capoluogo sta lavorando senza soste per individuare una collocazione alternativa, dopo il sequestro dello stabile di via Tuoro, per gli 870 allievi, anche con il supporto della Provincia. I contatti tra i vertici delle due istituzioni sono costanti. In mattinata è assai probabile un nuovo incontro. I genitori, dal canto loro, non stanno a guardare e ieri pomeriggio si sono incontrati davanti ai cancelli dell’istituto di via Tuoro Cappuccini, lanciando una petizione per dire no al trasferimento a San Tommaso. Ipotesi che però resta in piedi, anche se per il primo periodo si fa concreta la possibilità che gli alunni si dividano in doppi turni nelle aule di plessi provinciali come il Liceo «Mancini» di via Scandone. Resta in piedi, dunque, come ipotesi principale quella del trasferimento presso il nuovo stabile della scuola di San Tommaso e presso l’edificio di Valle. Le due strutture sarebbero in grado di ospitare le 32 classi della «Cocchia». Bisogna superare alcuni ostacoli burocratici e le resistenze di una parte dei genitori, che denunciano i disagi a cui andrebbero incontro per accompagnare i propri figli in un’altra zona, nonostante la promessa del Comune di attivare un servizio navetta. Anche i docenti si troverebbero ad affrontare non poche difficoltà. Questa, comunque, appare per ora la strada maggiormente praticabile