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Al culto dei defunti non si rinuncia, 3 su 4 vanno al cimitero

Al culto dei defunti non si rinuncia, 3 su 4 vanno al cimitero

2 Novembre 2016 | by Anna Liguori
Al culto dei defunti non si rinuncia, 3 su 4 vanno al cimitero
Attualità
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NAPOLI – E’ il 73 % degli italiani che quest’anno si reca in visita nei cimiteri per rendere omaggio ai propri cari in occasione delle festività di Ognissanti e del 2 novembre, donando come tradizione un fiore o una pianta. E’ quanto emerge dal sondaggio on line condotto dal sito www.coldiretti.it, che conferma il legame con una ricorrenza che resta tra le più radicate della tradizione nazionale. Ben il 70% di quanti vanno in visita ai cimiteri porterà con sè fiori, in maggioranza acquistandoli da un fioraio di fiducia piuttosto che sul posto.

Quest’anno, informa la Coldiretti, le vendite dei fiori per la commemorazione dei defunti potranno subire un lieve incremento rispetto all’anno passato. Sul mercato dei fiori è previsto, precisa la Coldiretti, un aumento dei prezzi del 5% causato da una minore disponibilità di prodotto, determinato dal ritardo nelle fioritura dei crisantemi, conseguenza dell’andamento climatico. Da qui la generale riduzione delle quantità disponibili a livello nazionale.
L’Italia resta comunque leader nella produzione di piante e fiori in Europa. Un giardino – precisa la Coldiretti – che copre oltre 30.000 ettari di terreno che si estendono dal sud al nord e dalla pianura, alla collina, fino alla montagna. Un susseguirsi di fioriture e di piante che garantiscono prodotti freschi tutto l’anno. Il florovivaismo italiano vale oltre 2,4 miliardi di euro, con un saldo attivo tra export ed import di oltre 180 milioni di euro.

Il crisantemo – sottolinea la Coldiretti – continua ad essere il dono preferito in occasione del 2 novembre come steli recisi e in vaso donati nelle diverse forme (pon pon, a dalia, a fiore grande, ad anemone, a margherita e spider) con uno o più fiori per stelo e – sottolinea la Coldiretti – nei diversi colori classici (giallo, bianco, fucsia) e nei nuovi colori di tendenza ”bruciati”, dal marrone al porpora al verde.

Per questo è opportuno, nonostante il tipo di ricorrenza, non fare acquisti di impulso, ma verificare e mettere a confronto i diversi prezzi sul mercato. I prezzi di vendita per i fiori recisi – riferisce la Coldiretti – variano dai 3 euro a 10 euro a stelo per quelli più grandi, ma possono arrivare ai 25 euro se si tratta di crisantemi in vaso grande. Il ”fiore d’oro”, dal greco chrysòs (oro) e ànthemon (fiore), era già coltivato in Cina cinque secoli prima di Cristo, mentre in Europa si diffuse alla fine del 1700 in Francia, in Italia e in Inghilterra. E se nel nostro Paese il crisantemo ricorda soprattutto il giorno dei defunti, in Giappone – conclude la Coldiretti – è fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e principale ornamento floreale utilizzato per la celebrazione delle nozze, mentre in molti Paesi è il simbolo di vita, forza d’animo e pace. E’ triste invece vedere nei cimiteri italiani fiori di plastica e piante finte, quasi a salvare le apparenze. L’auspicio – conclude la Coldiretti – è che le prossime Festività dei Defunti segnino il ritorno al verde naturale e siano celebrate con piante e fiori veri e non con prodotti di plastica che non scaldano il cuore ed il ricordo dei nostri Cari.

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