Una riunione, quella a Palazzo di città, a dir poco animata e non sono mancati momenti di tensione. Iniziamo con i giornalisti – messi fuori la porta impedendogli di effettuare sia riprese sia semplici foto – fino ad arrivare ad un faccia a faccia, separati da una semplice scrivania, tra amministratori e genitori.
Tant’è che l’assessore alla Pubblica istruzione Bruno Gambardella glissa le telecamere in maniera telegrafica.
Raggiungiamo il sindaco Paolo Foti che annuncia la disponibilità per una sistemazione nell’Istituto comprensivo San Tommaso.
Tuttavia tale ipotesi non piace ai genitori per motivi logistici e proprio un docente – non volendo rivelarsi alle telecamere – ci informa che l’istituto non è ancora collaudato – visto che è di nuova costruzione -, e un’eventuale sistemazione degli alunni in quello già preesistente comporterebbe gli stessi rischi che reca la struttura Enrico Cocchia.
La protesta si è prolungata alla Provincia dove a riceverli c’erano il consigliere comunale Gianluca Festa e l’assessore alla Pubblica istruzione Girolamo Giaquinto.
A chiare lettere emerge l’assenza di una soluzione, se per essa si intende la dislocazione di oltre 900 alunni in un unico plesso scolastico in orari mattinieri.
Tuttavia, la volontà è quella di convocare un tavolo di discussione tra Comune, Provincia, genitori, dirigenti scolastici e provveditorato.