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Pannarano| Il sorriso di Wahab è la risposta più bella ai fatti di Gorino

Pannarano| Il sorriso di Wahab è la risposta più bella ai fatti di Gorino

28 Ottobre 2016 | by redazione
Pannarano| Il sorriso di Wahab è la risposta più bella ai fatti di Gorino
Attualità
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Il piccolo nigeriano è la mascotte di un importante processo di integrazione voluto da un Comune della Provincia di Benevento

di Vincenzo De Rosa

Pannarano – Wahab ha 3 anni e un grande sorriso. Mercoledì mattina ha messo il suo nuovo grembiule, è sceso di casa ed è andato all’asilo. Era il suo primo giorno di scuola. Alla sua età il piccolo Wahab ha già viaggiato parecchio: è nigeriano ma è nato in Libia, ha attraversato il mare per arrivare in Europa e adesso gioca con i suoi amichetti in un asilo di Pannarano.

Una bella storia quella di Wahab, che in futuro tutti si augurano possa diventare una straordinaria storia di integrazione. La vita, per la sua famiglia, oggi ricomincia proprio a Pannarano, piccolo centro di duemila abitanti della Provincia di Benevento alle pendici del Partenio.

Qui cittadini, associazioni e amministrazione comunale stanno scrivendo una pagina importante di mobilitazione sociale. Dall’inizio di settembre il Comune si è fatto carico direttamente dell’accoglienza di alcuni nuclei familiari – in totale 23 persone – composti da richiedenti asilo: uomini, donne e bambini.

Il progetto di accoglienza nasce da una partnership tra la stessa amministrazione comunale e la cooperativa sociale “Noi per Voi” e prevede un percorso di integrazione con corsi di lingua e cultura italiana. Ed è anche grazie a questo corso di italiano che Wahab – il più grande dei bambini giunti a Pannarano – da mercoledì ha potuto iscriversi all’asilo dove ora gioca con i suoi nuovi amici.

La storia del piccolo Wahab con il suo grembiulino ed il suo grande sorriso non può che essere presa ad esempio in questi giorni in cui il dovere di accogliere chi scappa dalla guerra viene quasi messo in discussione da episodi come quello di Gorino, il piccolo centro del Ferrarese dove alcuni cittadini sono arrivati addirittura ad innalzare barricate contro un bus che trasportava donne e bambini.

 

Quella di Pannarano invece vuole essere una buona pratica per quanto concerne i processi di integrazione. Antonio Iavarone, giovane vicesindaco del centro sannita, lo definisce un investimento solidale: la casa dove vivono le famiglie dei richiedenti asilo è una struttura pubblica, sorge al centro del paese e adesso vi lavorano una decina di persone che ogni giorno condividono con i nuovi arrivati il percorso di integrazione.

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