Una nuova ondata di migranti arriva nel Sannio. Proprio nella giornata di ieri circa 50 richiedenti asilo sono stati dislocati nei vari comuni ed in particolare nelle strutture ospitanti. Ad oggi, tirando le somme, si è arrivati a 2702 richiedenti asilo giunti nei vari centri sanniti.
I dati forniti sono della Questura anche se è la Prefettura ad essere l’attore principale. Ad ogni modo la Polizia di Stato diventa parte integrante del monitoraggio dei richiedenti asilo in quanto procede all’identificazione degli stranieri che giungono sul territorio per ottenere lo status da rifugiato politico. Una prassi questa che viene espletata da apposite commissioni territoriali composte da membri di Questura e Prefettura.
Nel Sannio, ad oggi, dei 78 comuni se ne contano 31 che hanno aderito all’ospitalità. Soggetti tutti prevalentemente privati, solo due Comuni hanno partecipato come ente ai bandi del progetto Sprar per l’ospitalità dei richiedenti asilo, avendone anche la priorità come soggetto pubblico.
Tale fenomeno – secondo l’opinione comune – presenta sia storture sia vantaggi: può dare adito a fenomeni di speculazione come all’incremento occupazionale. Ad ogni modo al gestore vengono erogati 30 euro ad immigrato che, a sua volta, ne riceve 2 euro e 50 centesimi. Questo significa che ogni giorno al Sannio spettano poco più di 81mila euro per le strutture e circa 6800 euro per i richiedenti asilo.
In tutto questo non sono mancati disagi nei giorni scorsi. Infatti sono recenti le proteste dei richiedenti asilo che hanno interessato i comuni di Torrecuso, Pondelandolfo e Montesarchio. Il motivo principale è l’ottenimento del permesso di soggiorno che, a quanto sembra, tarda ad arrivare.
Ad ogni modo numerose sono le strutture nate per la gestione dei flussi migratori. Al primo posto c’è la cooperativa “Maleventum” con i 14 centri denominati “Damasco” dislocati in più comuni sanniti. Segue la cooperativa “Iris” con 8 centri, 5 sono gestiti dalla cooperativa “Crescere insieme”, cinque all’azienda agrituristica “Ocone Benedetta”, tre da “Albergo Fontanelle”. L’iter per la gestione parte dalla partecipazione ai bandi indetti dalla Prefettura che si preoccuperà, in un secondo momento, di controllare l’idoneità dei requisiti per l’ospitalità. C’è da dire però che è recente l’accordo da parte del prefetto Paola Galeone, su richiesta di alcuni sindaci, in particolare della Valle Caudina e Valle Telesina, che impedisce ai comuni dove è già sono presenti centri Sprar di ospitare altri migranti.
Od oggi dei 78 comuni sanniti 31 ospitano migranti. Eccoli: Montesarchio, Sant’Agata de’Goti, Dugenta, Poalisi, Castelvenere, Airola, Tocco Caudio, Cautano, Campoli Monte Taburno, Sant’Angelo a Cupolo, Pontelandolfo, Paupisi, Pietrelcina, Faicchio, San Nicola Manfredi, Apice, Torrecuso, Vitulano, Solopaca, San Giorgio del Sannio, Morcone, San Martino Sannita, Ceppaloni, Telese, Molinara, Pannarano, San Leucio del Sannio, Foglianise, Limatola, Apollosa e Benevento.