ROMA – L’agricoltura continua a fare i conti con i cambiamenti climatici. Un conto salato che non riguarda solo gli eventi meteorologici eccezionali, ma anche la proliferazione di insetti aggressivi verso le colture. Veri e propri “alieni” per il nostro ecosistema, che non ha sviluppato antagonisti in grado di contrastare l’invasione di infestanti provenienti da altri continenti. Un fenomeno che sta producendo danni notevoli in tutta Italia. In Campania – specifica Coldiretti – ne conosciamo bene gli effetti con i danni alla frutta della drosophila suzukii e dell’aromia bungii, e con i drammatici effetti che ha prodotto sulle castagne il cinipide galligeno. Veri e propri flagelli che rischiano di mettere in ginocchio interi comparti.
Nel nord Italia Coldiretti ha lanciato l’allarme per l’arrivo della “cimice marmorata asiatica”, un insetto originario dall`Asia orientale, in particolare da Taiwan, Cina, Giappone, che è particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all`anno con 300-400 esemplari alla volta. A favorirne la diffusione è stato un autunno particolarmente caldo con la moltiplicazione degli esemplari che non hanno in Italia antagonisti naturali. Un problema che – precisa la Coldiretti – rende molto difficile la lotta all’insetto che da adulto è in grado di volare per lunghe distanze alla ricerca del cibo e sverna come adulto in edifici o in cassette e anfratti riparati per poi raggiungere n primavera le piante per alimentarsi, accoppiarsi e deporre le uova.
La lotta per ora può dunque avvenire solo attraverso protezioni fisiche come le reti anti insetti a protezione delle colture perché non è possibile importare insetti antagonisti dalla Cina per motivi sanitari. Gli studiosi la definiscono una varietà estremamente polifaga che si nutre di un`ampia varietà di specie coltivate e spontanee. Siamo di fronte – conclude la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con una tendenza al surriscaldamento che si è accentuata negli ultima anni ma anche con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ed anche l’aumento dell’incidenza di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti che colpiscono l’agricoltura.