AVELLINO – Ha preso il via con l’attivazione di un sito internet dedicato il Progetto InfoHiv, promosso dall’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino, allo scopo di promuovere una cultura di prevenzione dell’Aids attraverso campagne informative e l’offerta attiva del test per la diagnosi dell’infezione da Hiv.
In Campania, il Sistema di Sorveglianza delle nuove diagnosi da infezione da Hiv ha evidenziato che oltre il 50% delle diagnosi è stato effettuato in persone in fase avanzata di malattia. La mancata conoscenza del proprio stato di sieropositività può aumentare il rischio di diffusione dell’epidemia, che può essere arginata attraverso la riduzione dei comportamenti a rischio di trasmissione. E proprio per far fronte al mutato contesto generale e secondo gli indirizzi stabiliti dalla Regione Campania, l’Azienda Ospedaliera “Moscati” ha posto in essere il Progetto di informazione-prevenzione InfoHiv.
Collegandosi al sito internet dell’Azienda “Moscati” www.aosgmoscati.av.it, e cliccando sul link “Info Hiv”, si accede a uno spazio web dove non solo è possibile attingere notizie relative alla patologia e alle cause di trasmissione, ma anche conoscere le modalità per effettuare il test. Sul sito è tra l’altro presente lo spazio “L’esperto risponde”, che ha l’obiettivo di creare un collegamento tra medico/personale sanitario e paziente, per superare quelle barriere di tipo psicologico, come stereotipi e pregiudizi, che possono scoraggiare le persone a rivolgersi all’ambulatorio dell’ospedale. “L’esperto risponde” offre la possibilità a chiunque di rivolgersi a uno specialista in Malattie infettive o a uno psicologo, in forma del tutto anonima.
«Purtroppo l’infezione da Hiv non viene più percepita come emergenza – sottolinea Nicola Acone, direttore dell’Unità operativa di Malattie Infettive dell’Azienda “Moscati” -. Eppure in questi ultimi anni si registra un numero ormai stabile di circa 4000 nuovi casi all’anno solo nel nostro Paese. La fascia di età maggiormente colpita è quella tra i 25-29 anni. Dato ancora più allarmante è che una quota crescente di persone Hiv positive è inconsapevole della propria sieropositività: tra il 2006 e il 2014 è passata dal 20,5% al 71,5% la proporzione delle persone che arrivano allo stadio di Aids conclamato ignorando la propria sieropositività. L’informazione rimane una delle armi più efficaci per fermare il diffondersi dell’infezione. Per questo stiamo lavorando a un Progetto dedicato, all’interno del quale l’attivazione del sito web rappresenta solo il primo passo di una campagna di prevenzione che mira a sensibilizzare il più possibile la popolazione e a creare un ponte tra cittadino/paziente e ospedale».