BENEVENTO- C’era anche Gabriele Corona al consiglio comunale che ha discusso di mensa. Una presenza discreta ma attenta quella del leader di Altrabenevento. Alla fine trae le sue conclusioni e attacca l’assessore alla Pubblica Istruzione Amina Ingaldi e il consigliere mastelliano De Nigris. Ci va giù pesante Corona.”Ieri la maggioranza dei consiglieri comunali di Benevento ha deciso di confermare l’affidamento del servizio mensa alla coop. Quadrelle 2001 nonostante la gara di appalto sia palesemente illegittima anche per il criterio adottato del “massimo ribasso” vietato dal nuovo Codice degli Appalti”, scrive Corona.
Per il quale appare debole il tentativo di Gino De Nigris di difendere l’impostazione della maggioranza che “richiama un parere dell’ANAC espresso a maggio scorso relativo alla possibilità di proseguire con la vecchia normativa una gara avviata prima della entrata in vigore del nuovo codice degli appalti. Invece la gara del comune di Benevento da noi contestata, è stata avviata come nuova procedura ad agosto scorso e quindi soggetta solo al nuoco Codice. Nei confronti di Amina Ingaldi la “requisitoria” è durissima. “Non ci sorprende la sortita finale dell’assessora Ingaldi capace di dire tutto e poi il contrario nel giro di poco tempo. Qualche mese fa ha sostenuto che la coop. Quadrelle 2001 non sarebbe stata invitata alla gara appena conclusa per le violazioni che avevano portato alla rescissione del contratto a maggio 2016, ieri, invece, ha candidamente dichiarato che i problemi della mensa degli ultimi due anni sono frutto solo di strumentalizzazioni da parte di soggetti che hanno operato “ingerenze esterne che rendono ingestibili il servizio”. È stata però smentita da un altro consigliere di maggioranza, la dott. Pina Pedà che ha ricordato di aver controllato, come nutrizionista, nell’ultimo anno scolastico il servizio mensa contestando alla coop. Quadrelle 2001 numerose irregolarità: uso di posate di plastiche non idonee; pietanze non cotte a sufficienza; forni mal funzionanti, inceta provenienza dei prodotti ecc. La Pedà è andata oltre dichiarando “la Quadrelle 2001 non aveva neppure letto il capitolato e non era in grado di cucinare secondo i menù indicati”.
Sono molto gravi ed irresponsabili le dichiarazioni dell’assessore che adesso deve riferire alla Procura della Repubblica quello che sa. Quali sono le ingerenze esterne che rendono ingestibili il servizio? Erano false le segnalazioni degli insegnanti e le lamentele dei genitori per la “carne separata meccanicamente”, l’uso di glutammato monosodico che produce obesità, i prodotti surgelati non previsti dal contratto; la pietra nella pasta e lenticchie, la lasagna non cotta, i pasti freddi è di sapore sgradevole, il pollo spacciato per tacchino, la larva nella mozzarella, i capelli nella vaschetta, la pasta scaduta? Si rende conto l’assessore alla pubblica istruzione che il Comune deve pagare comunque 600 pasti alla Quadrelle 2001, anche se non richiesti? Sarà per questo motivo che l’assessora qualche giorno fa riconosceva il diritto dei genitori a portare il pasto da casa e adesso invece si appella a difficoltà organizzative e per questo invita le famiglie ad iscriversi al servizio mensa della Quadrelle 2001 già duramente constato?