BENEVENTO – Stamattina gli studenti del liceo artistico hanno deciso di riunirsi in sit-in per discutere di problemi inerenti alla scuola.
«Denunciamo infatti un regolamento troppo severo e rigido che non consente a noi studenti di uscire nelle ore didattiche prima delle 10 neanche per andare in bagno oppure di non cambiare, come abitudine intrinseca della scuola, classe a seconda dell’orario scolastico. Gli studenti vengono addirittura intimati di sospensione qualora abbiano una bottiglietta d’acqua sul banco. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, tuttavia, è stata l’annullamento del Festival dell’Arte che ormai da anni caratterizza il liceo artistico. La suddetta esibizione è stata infatti trasformata in un festival della cultura al quale aderiranno anche il liceo classico e il liceo scientifico. noi studenti non contestiamo la sinergia che si verrebbe a creare allargando il festival dell’ arte ad altre scuole, bensì la denaturazione dello stesso e il rischio che le attività artistiche possano essere ridimensionate in un contenitore più generico. Non ci auguriamo che il festival della cultura rappresenti una mera occasione per accedere a finanziamenti economici maggiori ma che sia un’occasione di eclettismo culturale nel quale vengano risaltate le specificità artistico-culturali dei singoli istituti.
Durante il sit-in, mentre un ragazzo esibiva le ragioni della protesta, la preside è intervenuta chiamando lo stesso lattante e facendogli pesare la sua bocciatura e il fatto che fosse stato ammesso nonostante avesse presentato la domanda d’iscrizione oltre il termine previsto. Ha poi continuato banalizzando il diritto allo studio e alla libertà di esprimere le proprie idee ad un vero e proprio ricatto: “Questo è il ringraziamento- dice – per averti ammesso”.
Ricordiamo che il diritto allo studio non è certo un ricatto ma tautologicamente un diritto e soprattutto un dovere che deve essere esercitato tanto più se il ragazzo in questione è un minorenne. Il diritto allo studio non è certo un favore da chiedere alla preside!
La preside – continuano – ha poi snobbato gli studenti e si è allontanata dalla scuola. Noi, nonostante le minacce, le accuse e le intimazioni non solo da parte della preside, ma anche dei professori abbiamo indetto un’assemblea nel cortile dell’ istituto nella quale si è discusso di quanto la repressione e il voler conformare e omologare i vari istituti eliminando le varie specificità siano deleteri per gli studenti. Abbiamo poi sottolineato quanto non ci stesse bene del regolamento e fin quando le nostre ragioni non verranno ascoltate continueremo a scioperare e a far sentire la nostra voce. In merito a questo sentiamo sempre più soffocante la morsa della buona scuola che manifesta i suoi effetti proprio adesso. Siamo contro questo modello di scuola sempre piu verticistica, grazie al quale i presidi manager, in virtù dell’autonomia scolastica, possono decidere arbitrariamente delle sorti dell’istituto senza mai confrontarsi con chi la scuola la vive davvero. Le logiche aziendali devono restare fuori dai nostri istituti!».