BENEVENTO- L’appuntamento è per l’apertura delle buste con la ditta che vincerà l’appalto. Così, alla fine, si conclude il primo negoziato tra Amministrazione cittadina e Cgil all’assessorato alle Politiche Sociali sulla eterna questione mensa che come un mantra travalica le giunte e si propone come l’eterno dilemma che più di tutti imperversa in città. In attesa di sentenze del Tar e di gare d’appalto sindacato e Comune provano a ragionare attorno alla salvaguardia dei posti di lavoro, alla clausola sociale, sulla quale entrambe le parti sembrano avere la stessa impostazione anche se Erminia Mazzoni, che ha rappresentato Palazzo Mosti, ha posto la questione del rispetto della norma che il legislatore pone e che cioè non si può imporre all’azienda una condizione preliminare per poter assumere il servizio e l’appalto. “Andiamo oltre il dettato legislativo”, dice il vicesindaco. “La clausola sociale impone alla ditta che subentra il mantenimento dei livelli occupazionali”, ribatte Rosita Galdiero, segretario confederale Cgil. Schermaglie nemmeno poi particolarmente accalorate. E’ sembrato che più delle rispettive posizioni da difendere si privilegiasse il tentativo di trovare una soluzione che fosse giusta per tutti i convitati al tavolo dei negoziati. Il vicesindaco Mazzoni
Il Segretario della Cgil sannita Rosita Galdiero.