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Napoli| San Gennaro ripete il miracolo, si è sciolto il sangue del Vescovo di Benevento

Napoli| San Gennaro ripete il miracolo, si è sciolto il sangue del Vescovo di Benevento

19 Settembre 2016 | by Anna Liguori
Napoli| San Gennaro ripete il miracolo, si è sciolto il sangue del Vescovo di Benevento
Attualità
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NAPOLI- Il Miracolo di San Gennaro si è ripetuto alle ore 10.09. Oggi 19 Settembre è il giorno in cui Napoli festeggia la solennità del suo santo Patrono e al tempo stesso prega in Duomo il prodigio – la liquefazione del sangue contenuto all’interno di due ampolle – che rappresenta il momento clou dei festeggiamenti. Un evento religioso ma al tempo stesso capace di catalizzare l’attenzione di centinaia di turisti.  Il sangue del santo sarebbe stato prelevato già liquefatto dalla teca.
A dare notizia il cardinale Crescenzio Sepe muovendo l’ampolla con le reliquie e appurando l’avvenuto prodigio.

Venerato dalle Chiese Cattolica e Ortodossa, secondo un’antica tradizione tramandata dalla Chiesa Beneventana di cui fu vescovo – amatissimo dalla comunità cristiana e rispettato anche dai pagani per il suo spirito caritatevole -, il santo patrono di Napoli, era nato a Benevento nel 272.
Il martire era discendente della famiglia gentilizia Gens Januaria (devota al Dio Giano), da qui il suo cognome “Ianuario”, poi convertito in Gennaro, giacché il suo vero nome doveva essere stato Procolo.
Ai tempi delle persecuzioni ad opera dell’imperatore Diocleziano, Gennaro si recò a Pozzuoli insieme al lettore Desiderio e al diacono Festo, per fare visita ai fedeli e al diacono dell’attuale Miseno Sessio, incarcerato dal giudice anticristiano Dragonzio.
Il proconsole campano colse l’occasione per fare arrestare i tre compagni i quali, al rifiuto di adorare gli idoli, furono condannati “ad bestias”, ovvero a essere divorati dalle belve feroci nell’anfiteatro.
Tuttavia, a causa di un’imponente ribellione della comunità cristiana puteolana, la pena fu convertita nella decapitazione, che avvenne il 19 Settembre dell’anno 305.
A condanna eseguita alcuni cristiani ne raccolsero il sangue in due ampolle e ne sistemarono il corpo prima a Fuorigrotta poi, un secolo dopo, nelle Catacombe di San Gennaro a Capodimonte.
Le reliquie del santo subirono numerosi spostamenti, prima a Benevento, poi nel santuario irpino di Montevergine murate dietro l’altare maggiore, e finalmente nel 1492 nel Duomo di Napoli.

Dall’agosto del 1389 tre volte l’anno, il primo sabato di Maggio, il 19 Settembre, data del martirio, e il 16 Dicembre, puntualmente avviene il cosiddetto “miracolo del sangue”, la liquefazione del sangue contenuto nelle due ampolline, a richiamare i napoletani a elevarsi a principi più alti.

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