AVELLINO – Il decreto varato dal Governo ed i particolare dal ministero del Lavoro ha avuto le sue conseguenze su una vicenda molto contorta e che da troppi anni attende una risposta. Al riguardo il segretario generale della Uil Avellino dice la sua attraverso una nota diffusa.
«Il provvedimento del ministero del Lavoro come era palesemente ovvio, non ha avuto alcun effetto sui lavoratori ex isochimica, e ciò era abbondantemente scontato. Abbiamo letto del meritorio intervento della Senatrice Fabbri , che auspica un ulteriore intervento legislativo, magari nella prossima legge di Stabilità, e pur condividendone lo spirito, riteniamo che si sia giunti al limite della “credibilità istituzionale” se ad ogni legge di stabilità si deve immaginare una nuova norma che poi viene sistematicamente disattesa dalla traduzione formale della stessa.
Ci permettiamo di sottolineare ancora una volta che la norma della legge di stabilità 2016 è chiara e finanche comprensibile, come altrettanto “incongruente” risulta il Decreto Ministeriale del 29 Aprile 2016 che non risponde al dettato legislativo, riducendone gli spazi applicativi e i destinatari, rendendo praticamente la norma totalmente inefficace.
Pertanto – continua – non è da cambiare la norma, ma bensì riscrivere il decreto ministeriale, sul quale il sindacato e riteniamo anche i Parlamentari, hanno invano richiesto un confronto propedeutico con i tecnici del ministero che lo hanno sistematicamente evitato, riteniamo su mandato preciso che speriamo non sia dovuto a una volontà politica ai più sconosciuta.
Il regolamento adottato dal Ministero del Lavoro:
a. Esclude gli occupati e non era scritto da nessuna parte!
b. Esclude quelli che non maturino i requisiti entro il 2018 (con le finestre leggi marzo 2017) e non era scritto da nessuna parte!
c. Esclude dai destinatari i lavoratori transitati in enti diversi dall’INPS già recuperati con la lg. Di stabilità 16’ (comma 275 art.1) e questo era scritto ma cancellato ignorando le modifiche del art.1 comma 117 lg 190/2014!
d. Fissa un incomprensibile limite per la presentazione delle domande e quindi dei requisiti al 30 giugno ’16 e non era scritto da nessuna parte!
Come appare evidente il regolamento sembra essere stato fatto più per “ escludere” piuttosto che per risolvere il dramma di quanti ancora una volta non si possono immaginare in un’altra finanziaria.
Il decreto ha raggiunto un solo obbiettivo: non ha consentito a “ nessuno” di accedere ai benefici previsti dal legislatore ! bravi abbiamo risparmiato un po’ di soldi?
“Allora cambiamo le regole del fondo non la legge” che magari andrà rivista una volta che applicata coerentemente la norma, ci si ritroverebbe eventualmente di fronte ad un problema di risorse o magari di tempi di applicazione, ma questa è un’altra storia a cui nessuno sta pensando, vista la completa fatuità delle procedure che l’INPS applica su direttive inutili e sbagliate».